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  • Lunedì 6 gennaio 2025

In Austria il leader dell’estrema destra proverà a formare un governo

L'incarico è stato affidato a Herbert Kickl, del Partito della Libertà, che potrebbe riuscirci

Herbert Kickl, del Partito della Libertà (AP Photo/Heinz-Peter Bader)
Herbert Kickl, del Partito della Libertà (AP Photo/Heinz-Peter Bader)
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Il presidente austriaco Alexander Van der Bellen ha incaricato lunedì il leader del Partito della Libertà (FPÖ) Herbert Kickl di provare a formare un nuovo governo. Se dovesse riuscirci, sarebbe il primo governo austriaco guidato da un partito di estrema destra dopo la Seconda guerra mondiale.

Van der Bellen ha affidato l’incarico a Kickl dopo che la scorsa settimana erano fallite le trattative fra Partito Popolare (conservatore), Socialdemocratici e NEOS (centrista) per un governo di coalizione guidato dal cancelliere uscente Karl Nehammer. Dalle elezioni di settembre era uscito un parlamento frammentato: il Partito della Libertà era stato il più votato, con circa il 29 per cento delle preferenze (miglior risultato di sempre), ma era stato escluso dalle trattative perché nessuno degli altri partiti si era detto disposto a governare con Kickl.

Il Partito Popolare in realtà governa con l’FPÖ già in varie regioni, e fra il 2017 e il 2019 i due partiti sono stati anche in coalizione a livello federale (ma con i Popolari come partito di maggioranza relativa). Nehammer non era però disponibile a partecipare a un governo guidato da Kickl: durante la campagna elettorale aveva detto che «è impossibile formare un governo con uno che adora le teorie del complotto» e che crede che l’Organizzazione mondiale della sanità e il forum di Davos ambiscano alla «dominazione globale». L’FPÖ ha posizioni estremiste, euroscettiche, molto ostili all’immigrazione e no vax.

Dopo il fallimento delle trattative per la formazione di un governo Nehammer si è però dimesso da leader del partito, sostituito ad interim da Christian Stocker, che potrebbe essere più aperto a una collaborazione. Partito della Libertà e Popolari insieme avrebbero i voti per governare.

Lunedì Nehammer ha detto che le sue dimissioni da cancelliere, annunciate insieme a quella da leader dei Popolari, diventeranno effettive venerdì. Non è chiaro chi prenderà il suo posto. A quel punto il presidente Van der Bellen dovrà nominare un cancelliere ad interim, che resterebbe in carica fino alla formazione del nuovo governo, scegliendolo tra gli attuali ministri. Un possibile candidato è il ministro degli Esteri, ed ex cancelliere, Alexander Schallenberg, sempre dei Popolari, che è l’esponente con maggiore esperienza della squadra di Nehammer. Schallenberg, peraltro, ha già detto di non essere disposto a restare ministro in un governo tra il suo partito e l’FPÖ.

Lunedì un discreto numero di manifestanti si è radunato all’esterno del complesso dell’Hofburg, sede della presidenza federale. Gruppi di sinistra, movimenti femministi e anche rappresentanti della comunità ebraica hanno espresso timori per un governo guidato da Kickl, il cui programma elettorale prevedeva il «rimpatrio degli immigrati» per una società «più omogenea» e la richiesta della fine delle sanzioni alla Russia. Kickl si fa chiamare dai suoi sostenitori “Volkskanzler”, “cancelliere del popolo”, un termine con cui i nazisti si rivolgevano ad Adolf Hitler nei primi anni dopo la presa del potere.

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