I furti di formaggi
Di recente un distributore inglese ha subìto una truffa da 360mila euro, ma ci sono precedenti notevoli anche in Italia
Quando si pensa ai furti che fanno notizia tendenzialmente si immaginano diamanti, grandi somme di denaro oppure ancora oggetti di grande valore, come auto e borse di lusso. Ma ci sono stati anche grossi furti di formaggi artigianali, rari o pregiati, a volte per centinaia di migliaia di euro e a volte per milioni. È capitato sia in Italia che nei Paesi Bassi, in Canada e più di recente nel Regno Unito: si ritiene che dietro ci siano gruppi criminali ben organizzati, che secondo gli esperti del settore adesso stanno approfittando dell’aumento dei prezzi.
Nel marzo del 2022 il magazzino di un caseificio di Fijnaart, nei Paesi Bassi, fu svuotato quasi del tutto: assieme a 161 forme di formaggio per un valore di circa 21mila euro furono rubate due carriole e un carrello, probabilmente per trasportarle altrove. Nel 2023 dei ladri assaltarono invece un camion fermo in un’area di servizio a Worcester, in Inghilterra, portando via formaggio per l’equivalente di 60mila euro. Tra il 2014 e il 2016 in Emilia-Romagna furono rubate circa 15mila forme di Parmigiano Reggiano, mentre nell’aprile del 2018 un caseificio di Serramazzoni, in provincia di Modena, subì due furti in un giorno solo: furono rubate 271 forme di Parmigiano, per un valore di oltre 150mila euro.
«Considerando che il valore medio di ognuna si aggira sui 400-450 euro, parliamo di un danno di oltre 6 milioni», aveva detto al Resto del Carlino a proposito dei furti precedenti Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Il caso più recente è quello della Neal’s Yard Dairy, un’azienda di Londra che distribuisce formaggi sia in quattro negozi sia online, e che a luglio aveva ricevuto un grosso ordine da quello che si era presentato come acquirente per conto di una catena di supermercati francesi. In realtà era una truffa: i tre tipi di cheddar pregiati che erano stati ordinati non sono mai stati pagati e il presunto acquirente si è reso irrintracciabile, con il risultato che la Neal’s Yard Dairy ha perso 360mila euro. Dopo la denuncia, a fine ottobre è stato arrestato a Londra un uomo poi rilasciato su cauzione. Da allora sulle indagini non ci sono novità.
– Magari ti interessa: Cose spiegate bene. Quello che mangiamo
La vicenda ha coinvolto tre caseifici artigianali ed è stata molto commentata sia nel Regno Unito che al di fuori. Come ha ricordato Andy Quinn, analista dell’agenzia britannica che si occupa di crimini legati al cibo istituita in seguito allo scandalo della carne di cavallo del 2013, il legame tra prodotti alimentari e crimine organizzato è noto da tempo.
Le bande si infiltrano nelle attività del settore, prendono il controllo delle reti di distribuzione e le sfruttano per muovere alimenti assieme a prodotti illegali, come le droghe, dice Quinn. Secondo la World Trade Organization il giro di cibi contraffatti, trafugati o rubati – escluso il traffico illecito di alcolici – vale dai 30 ai 50 miliardi di dollari all’anno, grossomodo tra i 28 e i 48 miliardi di euro: è insomma un’attività redditizia, e i criminali peraltro sanno che «i reati collegati al cibo portano a pene meno severe rispetto a quelli che coinvolgono le droghe», spiega sempre Quinn.
Al tempo Deserti aveva detto che i ladri di formaggio agivano «soprattutto nei momenti di maggiore mercato, cioè nel periodo natalizio, quando sanno di poter piazzare il prodotto con una certa rapidità e sicurezza». Adesso però sembra avere un ruolo anche l’aumento dei prezzi.
In base ai dati dell’ufficio di statistica del Regno Unito, tra l’inizio del 2022 e l’inizio del 2023 il prezzo medio del cheddar al chilo è aumentato del 25 per cento, come conseguenza del rialzo dei prezzi dell’energia, e ha continuato a salire fino al maggio scorso. I prezzi sono aumentati anche in Italia, dove secondo la società di analisi del mercato lattiero caseario CLAL il prezzo medio mensile del Parmigiano Reggiano al chilo è passato dai 9,75 euro di dicembre del 2023 ai 12,09 di adesso: un aumento del 24 per cento.
Il risultato è che adesso il formaggio è «uno dei cibi più desiderabili che un criminale possa rubare», ha detto alla BBC l’esperto del settore caseario Patrick McGuigan. Al tempo stesso non si possono rubare grandi quantità di formaggi pregiati, a meno che non si sappia dove piazzarli: per questo gli esperti del settore ritengono che spesso il formaggio rubato sia destinato al mercato nero all’estero, per esempio in Russia, dove sono state imposte pesanti sanzioni prima in seguito all’invasione della Crimea, nel 2014, e poi a quella dell’Ucraina, nel 2022.
Chris Elliott, fondatore dell’Institute for Global Food Security e consulente delle Nazioni Unite, ha confermato che proprio «il formaggio e il vino sono due tra i prodotti più comuni trasportati illegalmente in Russia». Per cercare di tracciare in maniera più precisa le forme di formaggio dei caseifici associati nel 2022 il Consorzio del Parmigiano Reggiano comunque ha cominciato a sperimentare un particolare microchip, che assieme a una placca di caseina già presente dai primi anni Duemila dovrebbe rendere ogni forma «ancora più tracciabile e sicura».
– Leggi anche: Fare il latte per il Parmigiano Reggiano non rende più come una volta