• Sport
  • Sabato 4 gennaio 2025

Quest’anno il campionato mondiale di freccette l’ha vinto un diciassettenne

È l'inglese Luke Littler: un anno fa era arrivato secondo, e la sua vittoria è vista come l'affermazione di una nuova generazione di giocatori

Luke Littler dopo la vittoria, il 3 gennaio 2025 (AP Photo/Kirsty Wigglesworth)
Luke Littler dopo la vittoria, il 3 gennaio 2025 (AP Photo/Kirsty Wigglesworth)
Caricamento player

Nella notte fra venerdì e sabato il diciassettenne inglese Luke Littler ha vinto il campionato mondiale di freccette, a Londra. In uno sport in cui la prestanza fisica ha un impatto relativamente basso sulla performance, e invece contano molto l’esperienza e la tecnica, i campioni sono spesso più anziani rispetto alla media degli altri sport: la vittoria di un ragazzo così giovane è quindi considerata piuttosto notevole. Littler era già stato individuato come un talento eccezionale nelle freccette quando l’anno scorso era arrivato in finale ai mondiali: la sua vittoria è vista come la definitiva affermazione fra i giocatori di più alto livello di questo sport.

Littler ha vinto nettamente (per 7 set a 3) contro l’olandese Michael van Gerwen, che ha 35 anni e fino al debutto di Littler era ampiamente ritenuto il migliore giocatore al mondo. Nelle freccette i giocatori partono da 501 punti, a cui con un sistema piuttosto complicato vengono sottratti quelli che ottengono lanciando le freccette su determinati punti del tabellone (i punti iniziali possono variare a seconda dei campionati in cui si gioca). L’obiettivo è arrivare a zero con il minor numero possibile di lanci: non basta però avvicinarcisi o superarlo, bisogna proprio fermarcisi, facendo quindi tutti i calcoli del caso, compresi quelli relativi al fatto che l’ultimo tiro deve essere un doppio.

La vittoria netta contro Van Gerwen, che prima di Littler era stato il più giovane campione del mondo di freccette vincendo a 24 anni nel 2014, è vista un po’ come la conferma definitiva che ora è Littler il giocatore più forte. Per molto tempo Van Gerwen aveva vinto la maggior parte degli incontri e dei tornei a cui partecipava, spesso in modo piuttosto spettacolare, ed era considerato il successore di Phil Taylor, il giocatore di freccette più vincente nella storia dello sport (che si è ritirato nel 2018). Venerdì sera Littler è riuscito a dominare la partita fin dall’inizio, senza che Van Gerwen riuscisse mai a passare in vantaggio.

Littler è anche il primo campione del mondo di freccette a non aver mai fatto altro nella vita: è diventato un giocatore professionista prima di completare gli studi, e non ha mai avuto un lavoro al di fuori delle freccette. Anche questo aspetto è visto come un passaggio notevole in uno sport che negli ultimi anni si è arricchito molto. Ai primi mondiali del 1994 il montepremi era di 64mila sterline, mentre a questi il vincitore ne otteneva 500mila, e durante alcune partite uno spettatore estratto a caso vinceva 60mila sterline.

Al suo debutto ai mondiali un anno fa, Littler era stato prima deriso dal pubblico (che è tipicamente piuttosto chiassoso) per la sua giovane età, poi sempre più apprezzato anche per i suoi modi semplici e per la sua grande dedizione al gioco. Nell’ultimo anno, in cui ha ricevuto moltissime attenzioni da parte degli appassionati e della stampa specializzata, Littler ha dimostrato di saper gestire la pressione e la fama (seppur limitata a una nicchia ristretta) e di trovarsi tutto sommato a suo agio nel personaggio del giocatore più forte del momento.

La figura di Littler, il racconto di una nascente rivalità fra lui e il ventinovenne Luke Humphries (quello che lo batté alla finale dei mondiali dell’anno scorso), ma anche figure più affermate come Van Gerwen, hanno aiutato la Professional Darts Corporation (PDC, un’associazione che da tempo si è affermata come la federazione più ricca e con i giocatori più importanti delle freccette) a portare avanti un percorso di maturazione delle freccette, che da gioco di nicchia sta cercando di diventare uno sport dall’attrattiva sempre maggiore.

– Leggi anche: I chiassosi mondiali di freccette