Il prezzo dell’energia elettrica è aumentato del 18,2 per cento per gli utenti “vulnerabili”
Il rincaro riguarda i 3,4 milioni di persone che si trovano ancora nel mercato tutelato e durerà almeno fino a fine marzo
Dal 1° gennaio 2025 il costo dell’energia elettrica è aumentato del 18,2 per cento per gli utenti cosiddetti “vulnerabili” che si trovano ancora nel mercato tutelato, in cui cioè il prezzo è stabilito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Lo ha comunicato nei giorni scorsi l’ARERA stessa.
In Italia gli “utenti vulnerabili” sono 3,4 milioni e includono alcune categorie protette: persone con più di 75 anni, persone che vivono in abitazioni di emergenza dopo eventi calamitosi, percettori di bonus sociali e persone con disabilità. Gli utenti vulnerabili sono gli unici per i quali il mercato tutelato è rimasto disponibile dal 1° luglio scorso, dopo l’avvio del passaggio graduale al mercato libero dell’energia elettrica per tutte le altre utenze.
L’ARERA ha fatto sapere che nel primo trimestre del 2025 il prezzo dell’energia elettrica è diventato di 31,28 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse, per gli utenti vulnerabili nel mercato tutelato (qui ci sono tutti i dettagli del costo). L’Autorità ha spiegato che la crescita delle tariffe è dovuta sia a tensioni e conflitti internazionali sia all’aumento stagionale dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica, legato alle quotazioni del gas naturale in previsione dell’inverno. Il gas naturale è infatti una delle fonti più utilizzate in Italia per produrre energia elettrica.
Nel comunicato l’ARERA ha specificato che la stima di spesa annuale media per un utente vulnerabile sarà sui 523 euro per il periodo compreso tra il 1° aprile del 2024 e il 31 marzo del 2025, cioè il 2,1 per cento in meno rispetto alla spesa nello stesso periodo un anno prima.
Per quanto riguarda il prezzo del gas, il prossimo aggiornamento sulle tariffe del mercato tutelato sarà dato venerdì 3 gennaio.
In linea di massima le tariffe del regime tutelato sono un riferimento orientativo per il mercato, di conseguenza è probabile che aumenteranno anche le bollette di chi ha una fornitura nel mercato libero, ma molto dipenderà dalle decisioni dei singoli fornitori.
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