Gli Stati Uniti hanno liberato un uomo detenuto a Guantanamo da quando il carcere fu aperto
Ridah Bin Saleh al-Yazidi era incarcerato dal 2002, senza che nei suoi confronti fosse mai stata formalizzata alcuna accusa
Il 30 dicembre gli Stati Uniti hanno liberato e rimpatriato in Tunisia Ridah Bin Saleh al-Yazidi, un uomo detenuto nel carcere di massima sicurezza di Guantanamo dal 2002, nonostante nei suoi confronti non fosse mai stata formalizzata alcuna accusa.
Yazidi, che ha 59 anni, era stato portato a Guantanamo (che si trova sull’isola di Cuba) il giorno in cui il carcere fu aperto, l’11 gennaio del 2002. Era stato arrestato nel dicembre del 2001 in Pakistan, vicino al confine con l’Afghanistan: faceva parte di un gruppo di circa 30 uomini sospettati di essere guardie del corpo di Osama bin Laden, l’allora leader dell’organizzazione terroristica al Qaida.
Nel 2010 l’amministrazione del presidente statunitense Barack Obama aveva inserito Yazidi in una lista di detenuti di Guantanamo che non potevano essere perseguiti per crimini di guerra e che potevano essere liberati e rimpatriati. In tutti questi anni però Stati Uniti e Tunisia non erano mai riusciti a trovare un accordo per il rimpatrio, e la liberazione di Yazidi era stata rimandata più volte.
Il carcere di Guantanamo fu istituito dall’amministrazione del presidente Repubblicano George W. Bush dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Negli anni la gestione del carcere è stata molto criticata, soprattutto dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Per esempio ci sono stati casi di alimentazione forzata per coloro che avevano deciso di fare lo sciopero della fame e casi di soprusi e violenze contro i prigionieri. Per anni si è parlato della sua chiusura, ma il processo si è rivelato più lungo e complesso del previsto: per trasferire i detenuti, infatti, è necessario negoziare degli accordi con i paesi d’origine o con paesi terzi.
Obama promise di chiudere Guantanamo ma non ci riuscì durante i suoi due mandati (rimase in carica tra il 2009 e il 2017). Il suo successore Donald Trump firmò un ordine esecutivo per mantenere aperta la struttura. A Guantanamo restano attualmente 26 detenuti, di cui 14 sono stati giudicati idonei alla liberazione. Negli anni in cui è stato più utilizzato il carcere ne ospitava alcune centinaia, perlopiù persone di religione musulmana arrestate in relazione agli attacchi dell’11 settembre, spesso senza che contro di loro venissero formulate delle accuse formali.
Dopo la liberazione di Yazidi, a Guantanamo resta una sola persona incarcerata fin dal giorno dell’apertura della struttura: Ali Hamza al-Bahlul, condannato all’ergastolo per essere stato il capo della propaganda di al Qaida e responsabile della comunicazione di Osama bin Laden.