È stata revocata la sospensione delle nuove tariffe per esami e visite mediche

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(Stefano Porta / LaPresse)

Il tribunale amministrativo del Lazio (TAR) ha revocato il decreto con cui lunedì aveva sospeso i “livelli essenziali di assistenza” (LEA) introdotti dal ministero della Salute, cioè la lista di prestazioni che il servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire obbligatoriamente, in modo gratuito o dietro pagamento del ticket.

I nuovi LEA erano attesi da decenni e sono importanti perché portano a carico dello Stato una serie di prestazioni mediche che finora si potevano fare solo privatamente, quindi a pagamento: tra queste ci sono quelle per la procreazione medicalmente assistita, quelle per la diagnosi e il monitoraggio della celiachia e varie malattie rare, esami e visite per chi soffre di disturbi alimentari, screening neonatali e molte altre ancora.

La lista era entrata in vigore ieri, lunedì 30 dicembre, ma era stata subito sospesa dal TAR che aveva accolto un ricorso presentato da centinaia di strutture private accreditate, secondo cui i rimborsi previsti dal ministero sono insufficienti a coprire le spese. La sospensione era temporanea, decisa dal TAR in attesa della discussione nel merito fissata il prossimo 28 gennaio.

La sospensione ha però creato problemi burocratici e organizzativi, perché in vista dell’entrata in vigore dei nuovi LEA le regioni avevano aggiornato i sistemi informatici con cui vengono gestiti i rimborsi, modificando le tariffe previste per le prestazioni comprese nei nuovi LEA. Il ministero della Salute ha presentato un’istanza di revoca della sospensione accolta martedì dal TAR, che ha preso atto delle gravi conseguenze sul sistema di prescrizione e prenotazione, con un possibile impatto sulla salute dei pazienti.