Dal 1° gennaio la Moldavia rimarrà senza gas russo
Secondo il governo moldavo è l'ennesimo tentativo della Russia di destabilizzare il paese
L’azienda energetica russa Gazprom ha annunciato che a partire dalla mattina del 1° gennaio 2025 interromperà ogni trasferimento di gas naturale dalla Russia alla Moldavia.
Gazprom, controllata dal governo autoritario del presidente russo Vladimir Putin, sostiene che le forniture saranno interrotte per via di un debito di centinaia di milioni di euro non saldato dal governo moldavo. È un’accusa infondata, come ha scoperto nel 2023 un panel indipendente che doveva esprimersi sulla questione. Il governo moldavo ritiene quindi che la decisione della Russia sia l’ennesimo tentativo di destabilizzare il paese per fomentare l’opinione pubblica moldava contro il governo in carica, filoeuropeo, e condizionare le elezioni parlamentari in programma per il 2025.
La Moldavia ha sempre avuto rapporti molto stretti con la Russia. Fino al 1991 faceva parte dell’Unione Sovietica, moltissime persone ancora oggi parlano russo e nel paese le tv e i giornali russi sono ancora piuttosto popolari, soprattutto fra le persone più anziane. Da qualche anno però le elezioni parlamentari e presidenziali vengono vinte da candidati filoeuropei: a novembre la presidente uscente Maia Sandu è stata rieletta per un secondo mandato, pur con un distacco non enorme sul candidato filorusso.
– Leggi anche: In Moldavia al referendum sull’Unione Europea ha vinto il “sì”
Come molti altri paesi dell’ex blocco sovietico, fino a pochi anni fa anche la Moldavia era quasi del tutto dipendente dalla Russia per la fornitura di energia. Le cose sono cambiate con l’invasione totale dell’Ucraina da parte della Russia, cominciata nel febbraio del 2022. Da allora la Moldavia ha cercato quanto più possibile di distanziarsi dalla Russia: si è agganciata alla rete elettrica dell’Unione Europea e ha iniziato a importare parecchio gas dalla Romania, sebbene a prezzi più alti di quelli che le offriva la Russia.
Le importazioni dalla Russia però non si erano mai interrotte, e l’emittente tedesca Deutsche Welle stima che la Moldavia importi ancora dalla Russia circa 2 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno, tramite un gasdotto che passa in territorio ucraino. Quel gas però arriva in Transnistria, una regione moldava filorussa che dal 1992 si è autoproclamata una repubblica indipendente. In Transnistria il gas naturale viene usato sia per riscaldare case e uffici sia per alimentare la centrale elettrica di Kuciurgan, che garantisce energia alla Transnistria e a un pezzo della Moldavia.
Per questa ragione la fine della fornitura di gas russo metterà in difficoltà soprattutto gli abitanti della Transnistria, che già oggi vivono in condizioni estremamente precarie in uno dei territori più poveri in Europa. La tesi del governo moldavo è che l’assenza di gas alimenterà il risentimento degli abitanti della Transnistria contro il governo moldavo, a cui la Russia ha addossato la colpa dell’interruzione delle forniture per via dei presunti debiti non pagati.
– Leggi anche: Al ballottaggio in Moldavia ha vinto Maia Sandu
Il primo ministro moldavo Dorin Recean ha accusato la Russia di Putin di volere usare il gas come «arma politica», e di strumentalizzare le sofferenze degli abitanti della Transnistria, che saranno lasciati «senza luce e riscaldamento nel mezzo dell’inverno». Recean ha anche aggiunto che la Russia potrebbe fare arrivare il gas russo in Transnistria anche se il tratto ucraino del gasdotto venisse chiuso, come sembra possa succedere nel 2025, facendolo passare per altri gasdotti. Per Recean è la dimostrazione del fatto che la decisione della Russia ha motivazioni principalmente politiche.
La presidente Sandu ha assicurato che la Moldavia ha accumulato scorte di gas sufficienti per tutto l’inverno, e che il governo farà di tutto per evitare blackout di corrente. Intanto però venerdì ha annunciato alcune misure di emergenza per risparmiare energia negli edifici pubblici e commerciali. In Transnistria la situazione è già più difficile: domenica è stata interrotta la fornitura di gas a una decina di strutture pubbliche, fra cui una stazione di polizia.