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  • Martedì 31 dicembre 2024

In Corea del Sud è stato emesso un mandato d’arresto per l’ex presidente Yoon Suk-yeol

Lo aveva chiesto la polizia che sta indagando sull'imposizione della legge marziale di inizio dicembre

Manifestanti chiedono l'arresto dell'ex presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol
Manifestanti chiedono l'arresto dell'ex presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol (Han Myung-Gu/Getty Images)
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Un tribunale di Seul ha approvato l’emissione di un mandato di arresto chiesto dagli investigatori nei confronti dell’ex presidente della Corea del Sud Yoon Suk-yeol, sospeso dal suo incarico in seguito a una procedura di impeachment votata dal parlamento dopo che il 3 dicembre aveva imposto per alcune ore la legge marziale in un tentativo di instaurare un regime autoritario.

Il mandato d’arresto è il risultato delle indagini aperte dal ministero della Giustizia che ha accusato l’ex presidente di insurrezione e tradimento: nel caso in cui Yoon venisse incriminato e ritenuto colpevole rischierebbe l’ergastolo o la pena di morte. Gli investigatori avevano tentato più volte di interrogarlo, ma finora Yoon si era sempre rifiutato di rispondere.

Non si sa ancora quando o come verrà eseguito il mandato di arresto, valido fino al 6 gennaio. Yoon Kab-keun, un avvocato dell’ex presidente, ha definito l’iniziativa degli investigatori «illegale» perché secondo la difesa il reparto della polizia a cui sono state affidate le indagini non ha il potere di indagare l’ex presidente.

È la prima volta nella storia del paese che viene chiesto un mandato d’arresto per un presidente prima che la procedura di impeachment sia completa: dopo il voto del parlamento serve infatti un giudizio della Corte costituzionale per rimuovere un presidente definitivamente; la Corte ha sei mesi di tempo per confermare o respingere l’impeachment, e servono sei voti favorevoli dei giudici della Corte su nove, ma al momento l’organo non è al completo: il parlamento deve ancora sostituire tre membri della corte che sono andati in pensione. Martedì il presidente ad interim, Choi Sang-mok, ha detto che completerà le nomine vacanti: ne ha fatte due già martedì, per la terza (e ultima) attenderà un compromesso tra i partiti in parlamento.

Fuori dalla casa di Yoon sono state schierate le forze dell’ordine per prevenire scontri tra i sostenitori dell’ex presidente e i manifestanti che chiedono la sua incriminazione.

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