L’Ozempic sta cambiando il mercato dell’abbigliamento

Negli Stati Uniti le piattaforme di usato hanno più vestiti di taglie grandi ed è aumentata la richiesta di quelle piccole, ma è difficile fare previsioni

(Gabriela Herman/The New York Times)
(Gabriela Herman/The New York Times)
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Poshmark è una piattaforma di compravendita di vestiti e oggetti di seconda mano – un po’ come Vinted – che ha più di 130 milioni di utenti tra Stati Uniti e Canada. Alla fine dell’estate ha diffuso alcuni dati che mostrano come negli ultimi due anni siano aumentati i vestiti usati di taglie superiori alla XL: nello specifico sono raddoppiati i vestiti con taglia 3XL e aumentati rispettivamente dell’80 e del 73 per cento quelli con taglia 4XL e 5XL. E nelle descrizioni che gli utenti possono scrivere quando pubblicano un annuncio sono aumentati anche i riferimenti a una perdita di peso tra i motivi per cui vogliono liberarsene.

È presto per trarre conclusioni ma è un fenomeno che è stato osservato anche da altri rivenditori di vestiti usati e nuovi negli Stati Uniti, e che da alcuni mesi si sta cominciando a prendere sul serio nel settore dell’abbigliamento in generale. Alcuni l’hanno collegato alla diffusione di Wegovy e Ozempic (il più famoso), ovvero farmaci dimagranti con principio attivo la semaglutide, che negli ultimi anni si sono diffusi molto negli Stati Uniti.

Il sito di rivendita di abiti di lusso usati Vestiaire Collective ha detto alla rivista di settore Vogue Business che ha notato, «a livello puramente aneddotico», che più utenti hanno detto di voler vendere i propri vestiti per via di un cambio di taglia. Goodwill, associazione americana che raccoglie vestiti e oggetti usati e li rivende in una rete di negozi in varie città statunitensi, si è accorta che sempre più persone donano i propri vestiti dopo una significativa perdita di peso dovuta all’Ozempic.

Allo stesso tempo, Jennifer Hyman, fondatrice e CEO di Rent the Runway, una piattaforma per il noleggio di vestiti, ha detto al Wall Street Journal che i clienti che chiedono taglie piccole non sono mai stati così numerosi negli ultimi 15 anni. E non vale solo per le app e gli ecommerce, ma anche per i negozi fisici. La proprietaria di un negozio vintage di Kansas City ha raccontato a Vogue Business che la diffusione dei farmaci dimagranti ha creato «un grosso scarto nel mercato dell’usato».

Il fenomeno è abbastanza evidente da creare una certa allerta nelle varie aziende che si occupano di compravendita di vestiti usati, mercato che negli ultimi anni è cresciuto moltissimo. Da un lato si teme che il modello di business su cui si basano possa incepparsi, se i vestiti donati o venduti sono soprattutto di taglie grandi e contemporaneamente aumenta la domanda di taglie piccole. Gli effetti di farmaci come l’Ozempic sono però allo stesso tempo molto altalenanti, con persone che perdono molto peso all’inizio e poi lo riprendono in parte quando interrompono la terapia, che è costosa e non è sempre rimborsata dalle assicurazioni sanitarie.

Questo nel tempo potrebbe portare semplicemente più persone a voler vendere e comprare vestiti usati, di qualsiasi taglia, per adattare il proprio guardaroba senza spendere troppo in vestiti nuovi. Vogue l’ha chiesto a Kayla Marci, della società di consulenza Edited, che si è occupata di monitorare gli effetti dell’Ozempic sul mercato dell’abbigliamento negli ultimi anni: «per quello che ne sappiamo, una volta che le persone smettono di prendere l’Ozempic è possibile che riprendano peso: questo vuol dire fluttuazioni di peso che possono portare a più cambi di guardaroba nel tempo».

Vogue scrive che questo potrebbe essere una grossa opportunità per i marchi di abbigliamento che stanno valutando di lanciare un programma di compravendita di usato dei propri vestiti (come fanno già Levi’s e Patagonia). Per chi cambia velocemente taglia, infatti, la possibilità di rendere un capo di una taglia e prenderne uno di un’altra all’interno della stessa piattaforma, e con la garanzia data dal marchio, può diventare un servizio molto richiesto.

Non vale solo per il mercato dell’usato. Gli stessi produttori di vestiti stanno notando questi cambiamenti e cominciando a pensare a come adattarsi a una maggiore domanda di taglie piccole negli Stati Uniti. Il Wall Street Journal ha parlato con marchi di lusso come Lafayette 148 e Amarra e con AllStar Logo, che vende abbigliamento personalizzato per le aziende: tutti hanno confermato che la richiesta di taglie grandi è calata negli ultimi anni. Secondo la società di consulenza e analisi Impact Analytics non è possibile dire se questo cambiamento sia dovuto all’Ozempic o a questioni più legate alle tendenze, ma è certamente «qualcosa che non abbiamo mai osservato prima».

Il modo in cui la diffusione di farmaci dimagranti cambierà il mercato dell’abbigliamento nel lungo periodo è ancora difficile da prevedere, ma molte aziende di consulenza e di analisi del mercato stanno già provando farlo: lo scopo è adattare la produzione alla domanda e non rischiare di trovarsi a dover gestire un grosso invenduto. Con la perdita di peso poi non cambia solo la richiesta di taglie, ma anche l’autostima e l’immagine che si ha di sé, cosa che porta le persone a cambiare anche stile e a cercare cose diverse da quelle che avrebbero comprato un tempo. A questo proposito il Wall Street Journal ha scritto che alcune aziende stanno sostituendo le cerniere con dei corsetti regolabili, e introducendo capi più trasparenti e aderenti.