In Corea del Sud gli investigatori hanno chiesto un mandato d’arresto per l’ex presidente Yoon Suk-yeol
Lunedì in Corea del Sud è stato chiesto un mandato d’arresto per l’ex presidente del paese Yoon Suk-yeol, sospeso dal suo incarico in seguito a una procedura di impeachment, approvata dal parlamento dopo che a inizio dicembre aveva imposto per alcune ore la legge marziale in un maldestro tentativo di instaurare un regime autoritario.
Su di lui il ministero della Giustizia aveva aperto un’indagine, accusandolo di insurrezione e tradimento: nel caso in cui Yoon venisse incriminato e ritenuto colpevole rischierebbe l’ergastolo o la pena di morte. Nelle scorse settimane gli investigatori che stanno indagando sul caso avevano più volte cercato di interrogarlo, ma Yoon si era sempre rifiutato. Ora hanno chiesto a un tribunale di Seul un mandato d’arresto nei suoi confronti.
È la prima volta nella storia del paese che viene chiesto un mandato d’arresto per un presidente prima che la procedura di impeachment sia completa: dopo il voto del parlamento serve infatti un giudizio della Corte costituzionale per rimuovere un presidente definitivamente; la Corte ha sei mesi di tempo per confermare o respingere l’impeachment, e servono sei voti favorevoli dei giudici della Corte su nove, ma al momento l’organo non è al completo: il parlamento deve ancora sostituire tre membri della corte che sono andati in pensione.