Il 2024 in cento prime pagine
Cose che resteranno, cose che non resteranno, cose che tra dieci anni diremo "ma pensa!" (forse tra due anni)
Ogni anno diventa più difficile presentare sul Post la rituale raccolta di prime pagine dei quotidiani dell’anno passato senza ripetersi. Che è stato un anno piuttosto drammatico lo abbiamo già scritto, che le prime pagine dei quotidiani ne raccontano solo una parte lo abbiamo già scritto, che le prime pagine dei quotidiani raccontano molto di come vengono fatti i quotidiani lo abbiamo già scritto, che la qualità e la creatività grafica del design dei quotidiani appaiono molto impoverite lo abbiamo già scritto. Però è passato un altro anno e l’incalzare degli eventi e delle notizie – importanti o insignificanti che siano – ci confonde la memoria e quindi queste cose è anche utile ripeterle. E poi ci confonde la memoria anche sulle notizie stesse, e vedrete che già alcune delle cose che occuparono le prime pagine nel 2024 ce le siamo dimenticate, ognuno di noi questa o quella.
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Non vorremmo correre il rischio di nostalgismo anche su questo, ma come scrivemmo l’anno passato, “una certa maggior creatività, o disponibilità all’uso di immagini o di titoli a tutta pagina, o a liberarsi dalle rigidità dei riquadri (o dalle pigrizie nei titoli), o a costruire convivenze di immagini, titoli e testo, si possono vedere in alcuni esempi dalle precedenti raccolte pubblicate sul Post”.
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È una raccolta che prova a essere rappresentativa di molte cose diverse: ci abbiamo messo dentro notizie importanti, notizie piccole, qualcuno dei troppi giochi di parole che ormai hanno sostituito la descrizione dei fatti, cose da non dimenticare, qualche buona idea, dei cinghiali, delle conclusioni precipitose, persino qualche titolo sciocco e ringhioso, per non dimenticarci che è stato pure un anno così. Alla fine bisogna constatare che le prime pagine trasmettono gioia e condivisione quasi solo con gli eventi sportivi. Che pure quelli, in altri paesi saranno stati vissuti invece con delusione, ma non ci pensiamo. Pensiamo all’anno prossimo.