I video dell’uomo picchiato a morte dalla polizia nello stato di New York
Li ha pubblicati la procura e per la loro violenza ingiustificata hanno creato grande indignazione negli Stati Uniti
Venerdì la procuratrice generale dello stato di New York Letitia James ha divulgato alcuni video (attenzione: le immagini sono molto forti) che mostrano un gruppo di agenti penitenziari picchiare a lungo un uomo detenuto in una prigione di stato, e che hanno suscitato grande clamore negli Stati Uniti. Il detenuto, un uomo afroamericano di 43 anni di nome Robert Brooks, era morto il 10 dicembre in ospedale, poche ore dopo il pestaggio.
La notizia della morte di Brooks era stata confermata solo il 15 dicembre e pochi giorni dopo la governatrice Kathy Hochul e la famiglia di Brooks avevano anticipato che i video dell’aggressione erano «terribili» e «disturbanti». La procura generale dello stato di New York, che sta indagando sul caso, li ha resi infine pubblici dicendo di non voler prendere la cosa alla leggera, ma di averlo fatto per «senso del dovere di dimostrare alla famiglia Brooks, ai suoi cari e a tutti i newyorkesi trasparenza e responsabilità».
Brooks, detenuto da 12 anni, era stato trasferito nel carcere Marcy Correctional Facility di Oneida County, nello stato di New York, il 9 dicembre e quella sera stessa gli agenti lo avevano portato nell’infermeria dove è poi avvenuto il pestaggio mostrato dal video. I video pubblicati sono 8, senza audio e sono stati presi dalle bodycam di quattro degli agenti presenti, che in totale sono però di più: gli agenti sono tutti uomini bianchi e alcuni lo aggrediscono mentre altri assistono alla scena, senza mai intervenire. Non sempre Brooks è inquadrato e non sempre è chiaro cosa stia succedendo ma buona parte delle aggressioni è chiaramente distinguibile.
Nei video si vede Brooks seduto su un lettino, ammanettato, con la faccia sanguinante e un aspetto debole e poco reattivo, mentre gli agenti lo tengono fermo, lo prendono a pugni ripetutamente alla testa e alle gambe, lo prendono per il collo, lo colpiscono col tacco di uno stivale e gli tirano calci. Il Washington Post ha scritto di aver visto due ore di filmati e che non si vede mai Brooks né rispondere agli agenti né provocarli. Ad un certo punto due agenti lo trascinano in un’altra parte della stanza, contro una finestra: lui si accascia e loro lo tirano su. A un certo punto Brooks sembra perdere i sensi e si vedono due agenti massaggiargli il petto.
Mentre le indagini sono in corso, gli agenti e l’infermiera coinvolti nell’aggressione sono stati messi in congedo temporaneo. Per le indagini si aspettano soprattutto i risultati dell’autopsia, che sarebbe dovuta essere completa giovedì ma di cui non si è ancora saputo niente. La Polizia di stato ha comunque scritto negli atti delle indagini che dalle prime analisi risulta «l’asfissia dovuta alla compressione del collo come causa della morte» e «morte causata da azione di terzi».