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  • Domenica 29 dicembre 2024

A Medellín fa meno caldo di un tempo

Nel 2016 la seconda città della Colombia aveva investito proprio a questo scopo nella creazione di “corridoi verdi”, e i risultati si vedono

Medellín, Colombia (Camilo Moreno/Long Visual Press/ABACAPRESS.COM via ANSA)
Medellín, Colombia (Camilo Moreno/Long Visual Press/ABACAPRESS.COM via ANSA)
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Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato in termini di temperature medie globali. L’aumento delle temperature è stato particolarmente sentito nelle città, dove le grandi aree in cemento e gli edifici creano le cosiddette isole di calore, che determinano un microclima più caldo rispetto alle zone circostanti delle periferie e delle campagne.

Varie città del mondo stanno provando a contrastare questo fenomeno in vari modi: una di quelle di maggior successo è la città di Medellín, la seconda più popolosa della Colombia (2,5 milioni di abitanti, quasi 4 se si considera tutta l’area metropolitana). La sperimentazione era iniziata nel 2016, quando il sindaco di centrodestra Federico Gutiérrez (ancora in carica dopo la rielezione del 2023) aveva avviato il progetto dei “corridoi verdi”: 20 chilometri di aree verdi che costeggiano 30 grandi strade e corsi d’acqua cittadini, con viali alberati e piste ciclabili ombreggiate.

L’idea alla base del progetto era di integrare infrastrutture urbane come strade, edifici, stazioni e ponti con piccole o grandi aree verdi, in grado di assorbire una maggiore quantità di anidride carbonica e contribuire a contenere l’aumento della temperatura. Le aree verdi nelle città abbassano la temperatura percepita sia perché gli alberi fanno ombra, sia perché, tramite il processo di traspirazione, assorbono il calore e rilasciano vapore acqueo, che raffredda l’area circostante.

I nuovi spazi verdi di Medellín sono accanto alle strade o ai marciapiedi, collegano le aree verdi e i parchi cittadini, si arrampicano sui ponti che passano sopra le grandi arterie urbane e crescono anche sui muri degli edifici. Il grattacielo che ospita il comune, per esempio, è diventato un giardino verticale che ospita 100mila piante di 12 specie diverse, su una superficie di quasi 2mila metri quadrati.

L’amministrazione è così riuscita a mettere insieme 700mila metri quadrati di nuovi spazi verdi, un’area altrimenti impossibile da ricavare nel centro cittadino.

Il costo iniziale del progetto è stato stimato nell’equivalente di poco più di 15 milioni di euro, con spese di mantenimento di circa 600mila euro all’anno. Inoltre per piantare gli alberi e curare le nuove aree verdi sono state assunte e formate 150 persone provenienti da altre aree della Colombia.

Il giardino verticale dell’edificio che ospita il comune di Medellín (Camilo Moreno/Long Visual Press/ABACAPRESS.COM via ANSA)

Nei primi cinque anni del progetto (gli ultimi dati definitivi sono del 2021) sono stati piantati in città 2,5 milioni di piante e 880mila nuovi alberi. Le specie sono state scelte per riprodurre l’ecosistema tropicale tipico di quell’area, ma anche per i loro benefici in termini di assorbimento delle micropolveri inquinanti. Per esempio la pianta del mango è particolarmente efficace nell’assorbire le PM2,5, ovvero le polveri di particolato fine più pericolose, perché in grado di penetrare più in profondità nei polmoni e causare malattie respiratorie.

Il progetto ha reso lo spazio urbano più verdeggiante, ma soprattutto la temperatura media a Medellín si è ridotta di due gradi centigradi tra il 2016 e il 2019, secondo i dati diffusi dalle autorità cittadine. Nel corso dei prossimi 30 anni ci si aspetta che la riduzione possa arrivare anche a 4 o 5 gradi. È già evidente anche l’effetto sulle particelle di PM2,5: secondo il sito svizzero Iqa, che misura la qualità dell’aria in diverse città del mondo, i livelli medi nel 2019 erano di 19,9 microgrammi per metro cubo, mentre nel 2023 si erano ridotti a 15,5. Il centro studi C40 sul cambiamento climatico nelle città ha inoltre stimato che nel giro dei prossimi 100 anni le nuove aree verdi avranno assorbito 2,3 miliardi di chilogrammi di anidride carbonica.

Il problema delle ondate di calore nelle grandi aree urbane riguarderà sempre più città in tutto il mondo: secondo C40 entro il 2050 970 città registreranno temperature massime superiori ai 35 gradi centigradi nei mesi estivi, il triplo del numero attuale.