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  • Sabato 28 dicembre 2024

Quattro ragazzini scomparsi in Ecuador sono diventati un caso

Sono spariti 20 giorni fa e le accuse sono ricadute su una pattuglia di militari, scatenando proteste in tutto il paese

Un murale dedicato ai ragazzi scomparsi a Guayaquil, 23 dicembre 2024 (AP Photo/Cesar Munoz)
Un murale dedicato ai ragazzi scomparsi a Guayaquil, 23 dicembre 2024 (AP Photo/Cesar Munoz)
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Da quasi tre settimane giornali e televisioni in Ecuador stanno seguendo il caso della scomparsa di quattro adolescenti nella città costiera di Guayaquil. Rinominato dai media come il caso de «Los quatros de Guayaquil» (i quattro di Guayaquil), la vicenda ha generato proteste in tutto il paese, da parte di cittadini e organizzazioni che chiedono un maggior impegno delle autorità per risolvere il caso, che coinvolge anche le forze di sicurezza.

La scomparsa dei quattro risale allo scorso 8 dicembre. Josué e Ismael Arroyo, due fratelli di 14 e 15 anni, e due amici, Saúl Arboelda (15 anni) e Steven Medina (11 anni) si trovavano a Las Malvinas, il quartiere periferico nel sud di Guayaquil di cui sono originari. Secondo i racconti dei genitori, erano usciti per andare a giocare una partita di pallone con altri amici, ma non sono più tornati.

Alcune telecamere di sorveglianza hanno ripreso quello che si ritiene sia stato il momento del rapimento. Nei video si vede un gruppo numeroso di ragazzini all’aperto correre in diverse direzioni all’arrivo di alcune persone in uniforme militare. Degli agenti riescono ad agguantare due di loro e farli salire con violenza su una camionetta bianca con la sirena. Si ritiene che i due siano parte dei 4 scomparsi. Poi la camionetta si allontana.

In seguito alla pubblicazione dei video di sorveglianza il ministro della Difesa Giancarlo Loffredo ha ammesso quanto aveva in precedenza negato, e cioè l’esistenza di un verbale che conferma che una pattuglia di 16 militari quella sera ha arrestato quattro ragazzini sospettati di aver tentato di derubare una donna. Il pubblico ministero che sta indagando sul caso sostiene però che non ci siano prove di questo sospetto tentativo di furto, e i video di sorveglianza non hanno registrato questo momento.

Secondo le dichiarazioni delle forze dell’ordine i ragazzi sarebbero stati lasciati a Taura, a circa 40 chilometri di distanza da Las Malvinas, vicino a una base militare. Non è chiaro per quale motivo siano stati portati lì. I 16 militari coinvolti sono stati sospesi dal servizio e si trovano in un carcere militare.

Una foto delle proteste, 23 dicembre 2024 (AP Photo/Carlos Noriega)

Uno dei genitori ha riferito che quella sera stessa suo figlio era riuscito a fargli una telefonata con un cellulare preso in prestito. Il racconto che il ragazzo ha fatto al padre corrisponde alla versione delle telecamere di sorveglianza e al verbale: dice che sono stati portati via dai militari e che sono stati lasciati a Taura. Il padre, dopo aver avvertito la polizia, era andato sul posto non aveva trovato nessuno. Dei quattro ragazzi si sono perse le tracce da quel momento. Il giorno della vigilia di Natale quattro corpi carbonizzati sono stati ritrovati nella stessa regione in cui sarebbero stati abbandonati dai militari. Sono in corso le analisi per l’identificazione dei corpi.

Nel frattempo, come detto, il caso ha generato proteste in varie parti del paese ed è diventato un problema politico per il presidente Daniel Noboa, che a febbraio dovrà affrontare nuove elezioni. Nonostante abbia promesso di perseguire i responsabili a prescindere dal ruolo che ricoprono, a lui contestano di essere intervenuto troppo tardi (due settimane dopo la sparizione), quando già erano state organizzate varie manifestazioni nel paese.

Inoltre molti ricollegano la sparizione dei quattro ragazzini all’eccessivo potere concesso alle forze di sicurezza nell’ambito della guerra contro il narcotraffico intentata proprio da Noboa. Sebbene fosse tra i paesi più sicuri dell’America Latina, recentemente in Ecuador è stato registrato un aumento dei crimini legati al traffico di stupefacenti, che in buona parte passa proprio dal porto di Guayaquil.

Dopo aver dichiarato una sorta di stato di emergenza a gennaio di quest’anno, Noboa ha rafforzato i controlli delle forze di sicurezza, ha aumentato gli agenti per strada e le operazioni antidroga. Secondo diverse associazioni dei diritti umani, però, con queste sono aumentate anche le violazioni e gli abusi commessi dalle forze dell’ordine nei confronti dei cittadini. Il fatto che i quattro ragazzi scomparsi fossero degli adolescenti neri in un quartiere periferico contribuisce a rinforzare questa interpretazione della vicenda.