È morto a 92 anni l’ex primo ministro indiano Manmohan Singh

Manmohan Singh nel 2014 (AP Photo/Anupam Nath)
Manmohan Singh nel 2014 (AP Photo/Anupam Nath)

Giovedì è morto a 92 anni l’economista ed ex primo ministro indiano Manmohan Singh. È considerato uno dei politici più importanti della storia recente: dopo aver studiato economia all’Università di Oxford, nel Regno Unito, Singh fu governatore della banca centrale indiana, consulente del governo e poi ministro dell’Economia dal 1991 al 1996. Nel 2004 fu nominato primo ministro dal suo partito, che aveva vinto le elezioni a sorpresa, e ricoprì l’incarico fino al 2014.

Attraverso una serie di politiche aprì il paese al commercio estero e agli investimenti privati, portando a un periodo di crescita economica dell’India senza precedenti. Durante i suoi anni da primo ministro introdusse anche diversi programmi di welfare e stipulò uno storico accordo di collaborazione con gli Stati Uniti sull’energia nucleare.

Il suo governo fu però anche segnato da grossi scandali di corruzione che riguardarono diversi leader del suo partito e da continue accuse da parte dell’opposizione, che sosteneva che Singh fosse in realtà guidato dalla presidente del suo partito, Sonia Gandhi. Gandhi è italiana ed è la vedova dell’ex primo ministro Rajiv Gandhi, la cui famiglia aveva guidato l’India fin dall’indipendenza dal Regno Unito nel 1947.