• Mondo
  • Giovedì 26 dicembre 2024

Le foto delle cerimonie per il ventesimo anniversario dello tsunami

Le decine di migliaia di morti tra Indonesia, India, Thailandia e Sri Lanka sono state ricordate con manifestazioni, ritrovi e momenti di raccoglimento

Un memoriale in onore delle vittime dello tsunami a Ban Nam Khem, in Thailandia (EPA/RUNGROJ YONGRIT)
Un memoriale in onore delle vittime dello tsunami a Ban Nam Khem, in Thailandia (EPA/RUNGROJ YONGRIT)
0 seconds of 0 secondsVolume 90%
Press shift question mark to access a list of keyboard shortcuts
00:00
00:00
00:00
 

Giovedì in varie città costiere di Indonesia, Thailandia, Sri Lanka e India centinaia di persone si sono ritrovate per pregare e visitare tombe di massa o memoriali dedicati alle vittime dell’enorme tsunami che il 26 dicembre 2004 uccise decine di migliaia di persone nei paesi del sudest asiatico che si affacciano sull’oceano Indiano.

Lo tsunami fu causato da quello che è tuttora il più forte terremoto registrato nel Ventunesimo secolo, nonché uno dei disastri naturali ad aver causato più morti negli ultimi cento anni. Il terremoto cominciò la mattina del 26 dicembre al largo delle coste di Sumatra, in Indonesia: la scossa, di magnitudo 9.1, durò diversi minuti, e causò un maremoto (lo tsunami, appunto) che colpì migliaia di chilometri di coste in tutto l’oceano Indiano. Morirono circa 230mila persone, la maggior parte in Indonesia, anche a causa dell’inefficienza nei sistemi di allarme.

Oggi a Banda Aceh, la capitale della provincia più settentrionale dell’Indonesia e una delle aree che subirono più danni per via del terremoto e del successivo tsunami, c’è una tomba comune dove sono sepolte più di 14mila vittime non identificate. Alcuni parenti indonesiani delle vittime lo visitano tutti gli anni, il 26 dicembre: quest’anno sono state anche fatte suonare delle sirene in tutta Banda Aceh per tre minuti, per ricordare l’ora del terremoto. Centinaia di persone si sono poi riunite per pregare nella moschea di Baiturrahman, nel centro della città.

In Thailandia le principali celebrazioni si sono tenute nel piccolo villaggio di pescatori di Ban Nam Khem, che all’epoca fu sostanzialmente raso al suolo dallo tsunami, uccidendo oltre 8mila persone tra cui anche molti turisti in vacanza. Quando il villaggio è stato ricostruito è stato eretto anche uno spazio per ricordare il disastro naturale: lo Tsunami Memorial Park, dove oggi si è tenuta una cerimonia commemorativa multireligiosa a cui hanno partecipato circa 300 persone, inclusi membre delle famiglie dei turisti morti che hanno viaggiato fino a Ban Nam Khem per la celebrazione.

In India, invece, centinaia di persone si sono riunite su una spiaggia di Chennai, nel sud del paese, per versare latte e fiori in mare in onore dei morti. Secondo i dati ufficiali, il 26 dicembre 2004 in tutta l’India furono uccise 10.749 persone, di cui quasi 7mila solo nello stato del Tamil Nadu, dove si trova Chennai.

In Sri Lanka, invece, centinaia di persone si sono trovate nel villaggio costiero di Pereliya, dove morirono quasi 2mila persone che si trovavano a bordo di un treno, il Queen of the Sea, travolto dallo tsunami. In tutto in Sri Lanka morirono più di 35mila persone: giovedì il governo ha chiesto che tutta la popolazione osservasse due minuti di silenzio per ricordare le vittime.