Una nave cargo russa è affondata tra Algeria e Spagna
A causa di un’esplosione nella sala macchine; due persone dell’equipaggio sono disperse, probabilmente era diretta in Siria
Martedì l’Ursa Major, una nave cargo russa, è affondata nel mar Mediterraneo a causa di un’esplosione nella sala macchine. Il ministero degli Esteri russo ha fatto sapere che al momento dell’esplosione la nave si trovava tra l’Algeria e la Spagna: 2 membri dell’equipaggio risultano dispersi, e i restanti 14 sono stati portati in salvo nel porto di Cartagena, in Spagna.
Secondo i dati di tracciamento forniti dalla società britannica LSEG, l’Ursa Major era partita dal porto di San Pietroburgo l’11 dicembre e aveva trasmesso l’ultimo segnale alle 23:04 di lunedì. La nave, costruita nel 2009, era di proprietà di SK-Yug, una sussidiaria dell’azienda di spedizioni Oboronlogistics, a sua volta controllata dal ministero della Difesa russo e di solito incaricata di trasportare materiale militare. La scorsa settimana Oboronlogistics aveva scritto in una nota che l’Ursa Major – che secondo LSEG in precedenza si chiamava Sparta III – stava trasportando delle gru da installare nel porto di Vladivostok, una città sull’oceano Pacifico nella parte orientale della Russia, e alcuni componenti di ricambio per macchine rompighiaccio.
Lunedì l’intelligence ucraina aveva scritto che una nave cargo russa, chiamata Sparta e diretta verso la Siria per recuperare delle armi del regime di Bashar al Assad, aveva avuto dei problemi tecnici mentre si trovava al largo delle coste del Portogallo. Alcuni media internazionali avevano scritto che poteva trattarsi dell’Ursa Major, poi l’intelligence ucraina ha pubblicato un aggiornamento in cui ha spiegato che la nave aveva riparato il guasto ed era ripartita verso la Siria. La nave secondo fonti ucraine e vari analisti potrebbe avere avuto nuovi problemi mentre si dirigeva verso la base navale russa in Siria di Tartous, dove era incaricata di recuperare parte dei mezzi militari che la Russia vorrebbe ritirare dal paese.
Ursa Major aveva già effettuato viaggi del genere in passato, rifornendo la base navale russa in Siria, e farebbe parte di una flotta di cinque navi, partite per evacuare mezzi e soldati dopo la caduta del regime di Assad.