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  • Lunedì 23 dicembre 2024

Le grandi proteste contro il governo in Serbia

Decine di migliaia di persone hanno chiesto le dimissioni del presidente Vučić, per via del crollo di una tettoia diventato un caso politico

Manifestanti a Belgrado (AP Photo/Marko Drobnjakovic)
Manifestanti a Belgrado (AP Photo/Marko Drobnjakovic)
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Domenica 22 dicembre decine di migliaia di persone, almeno 29mila secondo i dati del ministero dell’Interno, hanno protestato nel centro della capitale della Serbia, Belgrado, per contestare il governo conservatore e nazionalista del presidente Aleksandar Vučić e chiederne le dimissioni. La manifestazione era stata indetta da comitati studenteschi e associazioni di agricoltori, ma ha coinvolto anche molte altre categorie di persone: il motivo della manifestazione è stato il crollo della tettoia della stazione ferroviaria della città di Novi Sad, che il 1° novembre aveva causato 15 morti.

Nelle ultime settimane l’incidente di Novi Sad è diventato un grosso caso politico, e i manifestanti hanno accusato il governo di Vučić di esserne responsabile: secondo loro la causa principale del crollo sarebbe la diffusa corruzione e la poca trasparenza rispetto agli appalti delle opere pubbliche in Serbia, spesso realizzate in collaborazione con aziende statali cinesi.

Nei giorni successivi al crollo erano state arrestate 13 persone, tra cui l’ex ministro dei Lavori pubblici Goran Vesić, che si era dimesso dopo l’incidente. Il 27 novembre tutte le accuse contro Vesić sono però state ritirate, e l’ex ministro è stato liberato.

Il presidente serbo Vučić ha commentato le manifestazioni in modo sprezzante, dicendo che «non gli importa davvero» delle proteste e accusando i suoi oppositori di manipolare gli studenti. Nei giorni scorsi, per limitare le proteste, il governo aveva anche deciso di estendere la pausa scolastica invernale per le scuole primarie e secondarie, facendola iniziare giovedì 19 dicembre invece che il 30 dicembre: la ministra dell’Istruzione, Slavica Đukić Dejanović, aveva motivato la decisione citando preoccupazioni per la sicurezza e la qualità dell’istruzione.

– Leggi anche: In Serbia il crollo della tettoia di Novi Sad è diventato un grosso caso politico