In Guatemala la polizia ha portato via 160 minori dalle famiglie di una setta ebraica
Sospetta che abbiano subìto violenze sessuali e maltrattamenti: non è la prima indagine sugli ultraortodossi della Lev Tahor
Venerdì la polizia del Guatemala ha fatto irruzione nella proprietà della setta ebraica ultraortodossa Lev Tahor a Oratorio, un comune a sud-est di Città del Guatemala, e ha portato via 160 persone minorenni. L’ufficio del procuratore generale ha detto di ritenere che i minori fossero vittime di tratta di esseri umani e abusi sessuali. A metà novembre quattro di loro erano scappati dalla proprietà e avevano fatto denuncia per reati fra cui gravidanza forzata, maltrattamento e stupro. Le loro testimonianze avevano dato maggiore solidità a sospetti che le autorità avevano da diversi anni.
La Lev Tahor (che in ebraico significa “cuore puro”) fu fondata nel 1988 in Israele e fra il 2014 e il 2017 si era stabilita fra il Messico e il Guatemala. Oggi si ritiene che sia composta da circa 50 famiglie, alcune delle quali vivono in Canada e negli Stati Uniti. Adotta pratiche estremiste, fra cui quella dei matrimoni combinati e l’obbligo per le donne e le bambine sopra i tre anni di coprirsi completamente con una veste nera. Non è la prima volta da quando è stata fondata che viene accusata di maltrattamenti su minori.
Nel 2022 la polizia messicana aveva condotto un’operazione simile nello stato meridionale del Chiapas, al confine con il Guatemala, portando via un gruppo di persone minorenni (bambine e adolescenti) e arrestando alcuni membri della setta con l’accusa di abusi su minori.
Nel 2024 tre leader della setta sono stati condannati negli Stati Uniti per rapimento e sfruttamento sessuale di minori. Nel 2018 avevano rapito una ragazza 14enne e suo fratello 12enne dalla casa della loro madre negli Stati Uniti e li avevano portati in Messico, dove la ragazza era stata consegnata a un uomo adulto con cui era stata obbligata a sposarsi. La famiglia apparteneva alla setta, ma la madre con tutti i suoi figli era scappata negli Stati Uniti da qualche mese dopo che la stessa ragazza, allora bambina, era stata costretta a sposare un 18enne in Guatemala.
La polizia del Guatemala teneva la setta sotto osservazione dal 2018, quando ricevette denunce anonime relative a possibili abusi su minori. Negli scorsi anni aveva più volte cercato di perquisire la proprietà, dove vivono circa 500 persone, ma era stata ostacolata: Lucrecia Prera, procuratrice generale per i bambini e gli adolescenti del Guatemala, ha detto che i funzionari erano entrati nel complesso un paio di volte ma avevano potuto visitare solo alcune aree; aveva aggiunto che i membri li circondavano ed eseguivano danze cerimoniali per impedire loro di muoversi.
Per questo motivo l’operazione di venerdì ha impiegato 480 persone fra agenti di polizia, soldati, procuratori e psicologi ed è stata compiuta con il sostegno del dipartimento di Sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Durante la ricerca sono stati trovati anche corpi sepolti, ma per il momento non si sa di più.
La Lev Tahor ha negato tutte le accuse e sostenuto che quella delle autorità guatemalteche sia persecuzione religiosa. La comunità ebraica del Guatemala non riconosce la setta e ha espresso il suo sostegno alle autorità guatemalteche.
Lunedì circa 100 parenti dei minori portati via dalla polizia si sono presentati davanti al centro dove erano ospitati con l’obiettivo di riprenderli e riportarseli a casa. Alcuni parenti si sono scontrati con la polizia e hanno forzato il cancello di ingresso della struttura. I minori a quel punto sono scappati per strada; la procura generale ha detto che poi sono stati trovati e riportati in un luogo sicuro.