Sentirete parlare di João Fonseca
A 18 anni e 4 mesi è diventato il secondo vincitore più giovane delle Next Gen Finals di tennis, dopo Jannik Sinner
Domenica a Gedda, in Arabia Saudita, si sono concluse le Next Gen Finals di tennis, il torneo nel quale alla fine dell’anno si affrontano i migliori giovani tennisti della stagione (possono avere al massimo vent’anni). Lo ha vinto il più giovane degli otto partecipanti, il brasiliano João Fonseca, considerato uno dei tennisti più promettenti della nuova generazione. Fonseca ha compiuto 18 anni ad agosto ed è il secondo vincitore più giovane della storia delle Next Gen Finals: il più giovane di sempre fu Jannik Sinner nel 2019 (18 anni e 2 mesi), mentre il terzo più giovane era stato Carlos Alcaraz nel 2021. Oggi sono i due migliori tennisti al mondo.
Essendo così giovane Fonseca non ha giocato molte partite nel circuito ATP, il principale per i tennisti professionisti, e per questo è attualmente al 145esimo posto della classifica mondiale. All’inizio del 2024 era il numero 655. Alle Next Gen Finals ha vinto tutte e cinque le partite che ha giocato, battendo ai gironi il francese Arthur Fils (numero 20 del mondo), lo statunitense Learner Tien (122) e il ceco Jakub Mensik (48); in semifinale ha battuto l’altro francese, Luca Van Assche (numero 128 del mondo) e in finale ha vinto di nuovo contro Tien, battendolo in 4 set. Lo scorso anno aveva sconfitto Tien anche nella finale degli US Open Juniores, l’edizione giovanile di uno dei più prestigiosi tornei al mondo.
Nell’ultima settimana Fonseca ha dimostrato di essere un giocatore di talento e già piuttosto completo. The Athletic lo ha paragonato proprio a Sinner per la potenza dei suoi colpi da fondo campo (sia il servizio sia il dritto e il rovescio) e per il suo comportamento timido e misurato. Come Sinner, in effetti, anche se logicamente non con la stessa efficacia e continuità, Fonseca gioca tanti colpi forti e profondi, mettendo pressione agli avversari con un ritmo difficile da reggere. È anche bravo a cambiare ritmo in certi momenti, cioè ad accelerare o a proporre variazioni al suo gioco per chiudere gli scambi. I suoi servizi raggiungono già i 225 chilometri orari di velocità.
Gli highlights della vittoria in finale contro Tien
Nel suo podcast Slice, l’esperto di tennis Emanuele Ricciardi ha indicato Fonseca come il più promettente tra i giovani tennisti. «Nessuno, almeno a oggi, mi ha dato l’impressione di poter portarsi al livello di tennis espresso da Sinner e Alcaraz quanto Fonseca», ha detto, definendo il brasiliano «un colpitore di palline come se ne sono visti davvero pochi prima di lui». Ricciardi ha detto anche che a volte Fonseca fa ancora «scelte sciagurate» e che la sua potenza in certi momenti è fuori controllo, ma che questo è abbastanza normale e comprensibile per un diciottenne.
Quando aveva la sua età, Sinner era un tennista capace di colpi ed exploit già di alto livello, ma era ancora discontinuo sia lungo la stagione che nello spazio di una singola partita. Solo negli ultimi due anni, e in particolare nel 2024, è diventato il giocatore più costante e forte del mondo, eccezionale nel mantenere sempre alto il suo livello e nell’alzarlo ulteriormente nei momenti decisivi delle partite. Fonseca finora lo ha saputo fare solo in certe occasioni, e affrontare giocatori più esperti sarà complicato per lui nei prossimi anni. «La sua più grande sfida è la costanza, capire come vincere quando non sta giocando al meglio. Nel tennis giovanile il giocatore più forte, con la tecnica e i colpi migliori, solitamente vince i tornei. Non va sempre così invece quando le cose si fanno serie», ha scritto ancora The Athletic.
In questa stagione Fonseca ha giocato 14 partite ATP, vincendone la metà. Già in queste Next Gen Finals, comunque, ha mostrato di saper reagire ai momenti di difficoltà e di poter reggere la pressione dei punti importanti, pur giocando contro tennisti più grandi ed esperti di lui. Dopo la finale ha detto di sentirsi cresciuto: «È incredibile come sono migliorato fisicamente e mentalmente. Sono stato molto forte mentalmente e ho vinto partite contro giocatori top 50 e top 20». Ha detto anche, però, di volere di più e che il suo sogno è di diventare il numero 1 al mondo. L’unico tennista brasiliano a raggiungere il primo posto della classifica mondiale maschile fu, all’inizio degli anni Duemila, Gustavo Kuerten, vincitore del Roland Garros nel 1997, nel 2000 e nel 2001.