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  • Sabato 21 dicembre 2024

L’ex famiglia reale greca ha di nuovo la cittadinanza greca

L'avevano persa nel 1994 per delle dispute con il governo, ma il cognome che hanno scelto sta facendo ancora discutere

Gli ex reali in piedi in abiti scuri al funerale
Alcuni membri dell’ex famiglia reale greca – da sinistra: Pavlos, Nikolaos, l’ex regina Anna Maria, Philippos e la moglie di Pavlos Marie-Chantal – al funerale di Michele di Grecia, cugino del principe Filippo, duca di Edimburgo, ad Atene, il 1° agosto 2024 (AP Photo/Michael Varaklas)
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Cinquant’anni dopo la fine della monarchia, dieci membri dell’ex famiglia reale greca hanno riottenuto la cittadinanza greca dopo aver riconosciuto formalmente la repubblica parlamentare. È una vicenda di cui si stanno occupando diversi quotidiani nazionali, perché il riconoscimento dell’attuale forma di governo da parte degli ex reali era diventato un passaggio preliminare necessario dopo una disputa tra il governo e la famiglia dell’ultimo re di Grecia, Costantino II, morto nel 2023 a 82 anni.

Nel 1994 lui e i suoi familiari erano stati privati della cittadinanza in seguito a una controversia riguardo alla proprietà di alcune tenute e al rifiuto dell’ex re di rinunciare a qualsiasi diritto al trono per i suoi discendenti. Il ministero dell’Interno ha fatto sapere che giovedì scorso i parenti del re hanno firmato una dichiarazione con cui riconoscono la Costituzione, accettano il governo e la democrazia parlamentare, rinunciando a qualsiasi tipo di pretesa (proprietà, titoli o altro).

Hanno presentato domanda e ottenuto la cittadinanza tutti e cinque i figli di Costantino II e dell’ex regina Anna Maria di Danimarca (Alessia, Pavlos, Nikolaos, Theodora e Philippos), e cinque nipoti. Sul cognome scelto dagli ex reali e indicato sulla domanda per richiedere la cittadinanza era nata però una polemica, alimentata dai partiti dell’opposizione: è Ντε Γκρες, trascrizione del francese De Grece (che vuol dire “di Grecia”). È il cognome utilizzato da tempo da tutta la famiglia di Costantino II e riportato sul passaporto, che è danese (lo erano per lignaggio sia il re che la regina, lontani cugini, discendendo entrambi da Cristiano IX di Danimarca).

Negli anni Novanta, dopo la disputa con il governo, gli ex reali si erano rifiutati di adottare il cognome Glucksburg che era stato loro assegnato sulla base di una legge del 1994. Glucksburg, città nell’estremo nord della Germania, è il nome di uno dei rami del casato da cui ebbero origine le famiglie reali di Danimarca, Norvegia, Regno Unito e Grecia. I membri dell’ex famiglia reale greca rifiutarono quel nome ritenendolo un riferimento alle loro origini tedesche, che li faceva apparire meno legittimamente greci.

Alcuni partiti di centrosinistra all’opposizione hanno criticato la scelta del cognome “di Grecia”, perché a loro dire suona come un titolo. Lo considerano un riferimento esplicito ed evitabile alla dinastia reale, e ritengono che gli ex membri della famiglia reale non debbano avere la possibilità di sceglierlo.

Il governo, di centrodestra, non ha condiviso questa interpretazione e ha permesso loro di usare il cognome “di Grecia”. Fonti del ministero dell’Interno citate dal quotidiano Kathimerini hanno obiettato che non sono previste restrizioni particolari nella scelta del cognome per la richiesta della cittadinanza: «Ci sono cognomi che rievocano antichi titoli nobiliari, come Duca [Δούκας], Principe [Πρίγκιπας] o anche Re [Βασιλιάς], ma il loro uso quotidiano non si riferisce a nessun tipo di titolo».

Dopo la caduta di una dittatura militare durata sette anni, nota come il regime dei colonnelli, la monarchia in Grecia fu abolita tramite un referendum l’8 dicembre 1974. Gli elettori e le elettrici del paese approvarono a larga maggioranza una Costituzione repubblicana. I membri della famiglia reale vissero in esilio per decenni, prima del ritorno di Costantino in Grecia a settant’anni, non più da re ma da privato cittadino.