L’incidente fra un’imbarcazione di migranti e la guardia costiera greca
La prima si è ribaltata e almeno 8 persone sono morte; si sa ancora poco di come si sono scontrate
La guardia costiera greca ha detto di aver recuperato i corpi di 8 persone migranti finite in mare dopo un incidente fra l’imbarcazione su cui viaggiavano e un’altra imbarcazione della guardia costiera stessa, avvenuto vicino all’isola di Rodi. Altre 18 persone sono state invece soccorse dalle autorità greche, e due cittadini turchi ritenuti “scafisti” sono stati arrestati. Un funzionario della guardia costiera ha detto a Reuters che la barca, un motoscafo, si sarebbe scontrata con l’imbarcazione della guardia costiera greca dopo essere andata fuori controllo mentre stava cercando di scappare a velocità elevata. Per quel che se ne sa a bordo c’erano almeno 26 persone, ma sono in corso le ricerche di eventuali dispersi.
Molte barche di migranti partono dalla Turchia, cioè fuori dall’Europa, verso le isole greche per tentare di entrare nel territorio dell’Unione Europea, approfittando del fatto che sono molto vicine alle coste turche. La traversata in mare, quasi sempre su barche inadeguate, è comunque molto pericolosa. A questi rischi si aggiungono quelli legati alle manovre azzardate che la guardia costiera greca compie con regolarità per cercare di respingere le barche di migranti che arrivano dalla Turchia, anziché soccorrere le persone a bordo.
In certi casi questo spinge anche chi guida le navi con a bordo i migranti a fare manovre rischiose: non è ancora chiaro se sia successo anche nel caso dell’incidente tra la guardia costiera e la barca di migranti venerdì. Il respingimento delle persone verso paesi in cui potrebbero subire violazioni dei loro diritti umani è una pratica considerata illegale dal diritto internazionale.
Oltre a bloccare le barche con a bordo migranti, a volte la guardia costiera greca le respinge verso le acque turche, anche con metodi violenti. Un’indagine del New York Times ha documentato un caso nel 2023 in cui dodici persone arrivate in Grecia sull’isola di Lesbo sono state rimesse con la forza su un barchino e lasciate alla deriva in mezzo al mare in attesa di essere soccorse dalle autorità turche. Un’azione di respingimento di questo genere è ritenuta la causa più probabile dell’affondamento dell’ex peschereccio Adriana, nel 2023, in cui morirono centinaia di persone.
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