Negli Stati Uniti si rischia di nuovo lo “shutdown”
Trump ha intimato ai parlamentari Repubblicani di non approvare l'accordo con i Democratici per continuare a finanziare le attività federali
Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha respinto l’accordo che nei giorni scorsi i parlamentari del suo partito, i Repubblicani, avevano trovato con i Democratici per evitare il cosiddetto shutdown, cioè la sospensione di tutte le attività non essenziali del governo federale. L’accordo, che deve essere approvato dal Congresso entro venerdì sera, prevede una serie di misure economiche per permettere di mantenere il governo finanziato fino a metà marzo, oltre a più di 100 miliardi di dollari in aiuti in caso di calamità naturali. L’ultimo shutdown era durato 35 giorni, tra il 2018 e il 2019.
Trump ha criticato molto duramente l’accordo raggiunto tra Repubblicani e Democratici martedì e ha intimato ai parlamentari del suo partito di non approvarlo: lo ha fatto dopo che per tutta la giornata di mercoledì l’imprenditore Elon Musk, proprietario del social network X e suo stretto collaboratore, aveva scritto diversi post in cui aveva attaccato i Repubblicani che avevano firmato l’accordo.
Secondo Musk l’accordo conterrebbe misure non necessarie e spese eccessive. «Qualsiasi membro della Camera o del Senato che voti per questo vergognoso disegno di legge sulla spesa pubblica merita di non essere rieletto tra 2 anni!», ha scritto Musk, tra le varie cose.
Alla fine Trump si è accodato a Musk. Sul suo social network, Truth social, ha scritto che i parlamentari Repubblicani devono approvare un disegno di legge di finanziamento temporaneo delle attività governative «SENZA FARE REGALI AI DEMOCRATICI».
Per mantenere le attività governative finanziate, un disegno di legge deve essere approvato da entrambe le camere del Congresso ed essere poi firmato dal presidente, che fino al prossimo 20 gennaio è ancora il Democratico Joe Biden. Se entro venerdì sera Repubblicani e Democratici non troveranno un nuovo accordo, il governo statunitense di fatto dovrà interrompere molte attività non essenziali, non avendo fondi per finanziarle.
Lo shutdown, letteralmente “spegnimento”, avviene quando alla fine di un anno fiscale il governo statunitense si trova senza una legge finanziaria approvata dal Congresso, o meglio senza che vengano approvati gli stanziamenti dei fondi (Appropriations bills) per dodici diversi settori dell’attività di governo, che non ha così l’autorità per spendere denaro per servizi non essenziali. In caso di shutdown totale tutto il settore pubblico federale che non è polizia, vigili del fuoco, forze armate e gestione del traffico aereo e delle infrastrutture di base deve fermare ogni attività e lasciare a casa i dipendenti.
Nelle ultime due occasioni in cui c’è stato uno shutdown circa 800mila dei 2 milioni di impiegati federali sono rimasti temporaneamente senza lavoro o senza stipendio. Senza un accordo entro venerdì chiuderanno per esempio parchi nazionali, musei e molti altri servizi, mentre altri rallenteranno; a centinaia di migliaia di dipendenti pubblici verrà chiesto di restare a casa o lavorare gratis.
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