Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno sanzionato alcuni funzionari del governo georgiano per la repressione delle proteste
Giovedì Stati Uniti e Regno Unito hanno sanzionato alcuni funzionari del governo della Georgia ed esponenti di Sogno Georgiano, il partito filorusso che governa dal 2012: tra loro c’è anche l’attuale ministro dell’Interno, Vakhtang Gomelauri. Le sanzioni sono una risposta alla violenta repressione delle proteste filoeuropee dell’ultimo mese, in cui sono state arrestate centinaia di persone. Il Regno Unito ha sanzionato cinque persone, tra cui alcuni funzionari del ministero dell’Interno, gli Stati Uniti due (ma avevano già sanzionato due delle persone contro cui il Regno Unito ha preso provvedimenti oggi). In entrambi i casi, le persone colpite da queste misure sono state ritenute responsabili delle aggressioni e di un uso sproporzionato della violenza contro giornalisti, leader delle opposizioni e, in generale, contro cittadine e cittadini che manifestavano in modo pacifico.
Il provvedimento congela i beni negli Stati Uniti e vieta ai cittadini americani di fare affari con loro. In precedenza diversi altri paesi avevano emesso delle sanzioni legate alla repressione delle manifestazioni di protesta: Ucraina, Lituania, Lettonia ed Estonia. Ungheria e Slovacchia hanno invece messo il veto su una proposta di sanzioni contro i funzionari della Georgia ritenuti coinvolti nella repressione durante una recente riunione tra i ministri degli Esteri dell’Unione Europea.
In Georgia le proteste erano cominciate contro la vittoria di Sogno Georgiano alle elezioni legislative di fine ottobre, non riconosciuta dall’opposizione né dalla presidente uscente Salome Zourabichvili, che avevano denunciato brogli e influenze russe nella campagna elettorale. Si sono poi allargate dopo la decisione del governo di posticipare al 2028 i colloqui per entrare nell’Unione Europea, un tema molto sentito nel paese.
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