• Italia
  • Mercoledì 18 dicembre 2024

La speleologa Ottavia Piana è stata portata fuori dalla grotta

Ai soccorritori sono serviti poco più di tre giorni per percorrere quattro chilometri di cunicoli e meandri verso l'uscita

I tecnici volontari del soccorso alpino trasportano la barella con la speleologa Ottavia Piana all'uscita dalla grotta
I tecnici volontari del soccorso alpino trasportano la barella con la speleologa Ottavia Piana all'uscita dalla grotta (CNAS soccorso alpino)
Caricamento player

Poco dopo le tre del mattino di mercoledì 18 dicembre i volontari del soccorso alpino e speleologico sono usciti dalla grotta Bueno Fonteno insieme a Ottavia Piana, la speleologa ferita dopo essere caduta all’interno del vasto sistema di grotte e gallerie sotterranee tra la val Cavallina e il lago d’Iseo, in provincia di Bergamo. Il recupero di Piana, trasportata in barella per circa quattro chilometri tra cunicoli e meandri, è durato poco più di tre giorni. Non è mai stata in pericolo di vita, ma i medici sospettano che abbia diverse fratture alle gambe e al torace: all’uscita dalla grotta è stata portata subito all’ospedale di Bergamo in elicottero.

Martedì mattina, dopo aver percorso circa metà del tragitto sotterraneo, i responsabili dei soccorsi avevano ipotizzato di riuscire a portare fuori Piana tra mercoledì sera e le prime ore di giovedì. L’ultimo tratto, tuttavia, è stato percorso più velocemente del previsto grazie al lavoro dei soccorritori che negli ultimi tre giorni avevano allargato i passaggi più stretti con l’aiuto di trapani a batteria e piccole cariche esplosive.

In condizioni normali sarebbero servite circa quattro ore per raggiungere l’uscita dal punto in cui Piana è caduta. In questo caso è stato imposto un rigido programma di trasporto della barella per evitare di affaticare troppo i soccorritori e la stessa Piana: a ogni ora e mezza di trasporto seguiva un’ora di riposo.

– Leggi anche: Il salvataggio della speleologa Ottavia Piana in 5 video

Ottavia Piana, che ha 32 anni, è un’esperta speleologa del CAI (Club Alpino Italiano) di Lovere. Sabato stava partecipando a una delle tante spedizioni organizzate per esplorare e mappare l’abisso Bueno Fonteno. Era insieme ad altri nove compagni in un tratto inesplorato, a quasi 600 metri di profondità. Mentre stava risalendo una forra – una parete quasi verticale dove scorre dell’acqua – è caduta all’indietro per circa sei metri procurandosi traumi alle gambe, al torace e al viso.

– Leggi anche: 100 chilometri di abissi

I compagni di spedizione che erano con lei hanno detto che la caduta è stata causata dal crollo di una porzione di roccia e che Piana non è stata imprudente. Piana aveva avuto un incidente simile già un anno fa, sempre nella stessa grotta: era stata recuperata dopo circa due giorni.

Durante l’intera operazione di recupero è stato necessario trasportarla in barella a causa dei traumi subiti nella caduta. Finora le sue condizioni di salute sono state sempre descritte come “stabili” anche se dentro la grotta non è stato possibile fare accertamenti medici approfonditi. È stata assistita da 6 medici e 8 infermieri del soccorso alpino e speleologico. Le sono stati somministrati antidolorifici per limitare il dolore.

Da sabato sera sono intervenuti 159 tecnici volontari arrivati da Lombardia Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Toscana, Umbria e Veneto. Sono state formate 7 squadre da 12 persone che si sono date il cambio con turni da 15 ore per soccorrere Ottavia Piana e trasportarla in sicurezza fuori dalla Bueno Fonteno.