• Konrad
  • Mercoledì 18 dicembre 2024

Robert Fico vs Peter Pellegrini, di nuovo

In Slovacchia primo ministro e presidente stanno litigando un'altra volta, dopo essere tornati amici, e potrebbe essere un problema per il governo

Peter Pellegrini e Robert Fico, quando andavano d'accordo, lo scorso aprile
Peter Pellegrini e Robert Fico, quando andavano d'accordo, lo scorso aprile (EPA/MARTIN DIVISEK)
Caricamento player

In Slovacchia c’è maretta tra le due massime cariche dello stato. Il primo ministro populista Robert Fico e il presidente Peter Pellegrini sono amici-nemici da tempo. A lungo alleati politici, poi rivali, si erano riappacificati dopo le elezioni del 2023 quando il partito di Pellegrini aveva sostenuto il governo di Fico, che in cambio lo scorso aprile lo aveva fatto eleggere presidente. Ultimamente Pellegrini sta criticando Fico, prendendo le distanze da lui. La cosa può ostacolare, o almeno rallentare, le riforme più contestate del primo ministro. Anche se i veti presidenziali possono venire scavalcati dal parlamento, ed è già successo, la risicata maggioranza di Fico si è da poco indebolita.

Non è comunque la prima volta che Pellegrini si ritaglia margini di autonomia, o tenta di farlo. In passato gli è servito soprattutto per ragioni tattiche: per mostrarsi, cioè, come una versione più presentabile e morigerata di Fico. Pellegrini aveva iniziato a fare politica nel partito di Fico, che in più occasioni si è vantato di considerarlo una sua «creatura». Nel 2018 aveva preso il posto di Fico come primo ministro, quando lui si era dimesso dopo l’omicidio del giornalista Ján Kuciak.

Il rapporto fra i due si era guastato definitivamente nel 2020, quando Pellegrini aveva lasciato Smer per fondare un nuovo partito (Hlas). Fico l’aveva vissuto come un tradimento, ed erano volati insulti. Poi hanno ripreso a collaborare, principalmente per convenienza politica: hanno bisogno l’uno dell’altro. Fico si aspetta lealtà per aver fatto eleggere Pellegrini presidente e finora Hlas ha sostenuto i provvedimenti del governo. La fase di debolezza di Fico ha però attenuato i rapporti di forza tra i due alleati: per questo Pellegrini ha potuto criticarlo senza temere ritorsioni, anche se fa ancora parte del suo schieramento.

La coalizione di Fico è formata dal suo partito populista di sinistra Smer, da quello più moderato di Pellegrini e dall’estrema destra nazionalista di SNS. Ad aprile la vittoria di Pellegrini, resa possibile dal sostegno di Smer, era sembrata rafforzare Fico. Pellegrini infatti aveva sostituito Zuzana Čaputová, una presidente europeista e ostile al primo ministro. Il deteriorarsi del rapporto tra i due è quindi una cosa notevole, che può avere conseguenze politiche, e che in parte ne ha già avute.

Peter Pellegrini arriva a una riunione del Consiglio Europeo a Bruxelles, lo scorso giugno

Peter Pellegrini arriva a una riunione del Consiglio Europeo a Bruxelles, lo scorso giugno (AP Photo/Omar Havana)

La maggioranza di Fico si è ristretta da 79 a 76 seggi sui 150 del Consiglio nazionale, il parlamento unicamerale slovacco. Il governo ha un margine di un solo seggio nelle votazioni dopo che, a ottobre, tre deputati di SNS erano usciti dal partito. Avevano detto che avrebbero continuato ad appoggiare Fico, ma gli avevano chiesto un ministero tra quelli assegnati a SNS, che però ha rifiutato. Il deputato che aveva guidato la scissione è Rudolf Huliak.

Di recente Huliak ha insultato pesantemente una collega dell’opposizione, Lucia Plaváková, che è stata espulsa dall’aula per un adesivo arcobaleno sul portatile, di cui l’estrema destra (che coordinava i lavori) aveva chiesto la rimozione in quanto simbolo LGBT. Lei si era rifiutata, spiegando che non stava violando nessuna regola parlamentare. La mozione per bloccare l’espulsione era stata votata, oltreché dall’opposizione, anche dal partito di Pellegrini, che SNS aveva poi accusato di «tradimento politico». SNS e Hlas avevano già litigato su a chi spettasse la presidenza del parlamento, l’incarico che Pellegrini ha lasciato quand’è diventato presidente.

A metà novembre lo stesso Fico ha ammesso la crisi politica. Al congresso del suo partito ha detto che bisogna essere realisti e prepararsi a eventuali elezioni anticipate, anche se spera di arrivare alla fine della legislatura, nel 2027. Si è rammaricato di avere una maggioranza limitata e se l’è presa con gli alleati, attribuendo loro il compito di mantenerla. Nelle intenzioni di voto, però, i partiti al governo hanno perso consensi, anche per alcuni provvedimenti impopolari.

Nei sondaggi si conferma prima Slovacchia Progressista (Progresívne Slovensko), il principale partito dell’opposizione, centrista (era prima anche alle europee di giugno). Nonostante le tensioni nella coalizione, al momento le elezioni anticipate non converrebbero al governo, che si è insediato poco più di un anno fa. Inoltre Fico sostiene che in Slovacchia ci siano troppi partiti: per ridurli, ha proposto di alzare dal 5 al 7 per cento la soglia di sbarramento, e da 17mila euro a mezzo milione di euro il deposito da versare per partecipare alle elezioni. Entrambe le cose penalizzerebbero i partiti minori e avvantaggerebbero quelli più grandi, come il suo.

Negli ultimi mesi sindacati e ong hanno chiesto a Pellegrini di non promulgare i provvedimenti più contestati di Fico, appellandosi all’imparzialità istituzionale che sarebbe prevista dal suo incarico. A fine novembre Pellegrini aveva messo il veto su una proposta di legge che introdurrà delle tariffe per visionare gli atti pubblici, e quindi ne restringerà l’accesso. La proposta è stata approvata in questi giorni dal parlamento, ma è già stato annunciato un ricorso alla Corte costituzionale.

Una manifestazione contro il governo, il 17 novembre a Bratislava

Una manifestazione contro il governo, il 17 novembre a Bratislava (AP Photo/Petr David Josek)

L’ultimo caso ha riguardato invece un emendamento che prevede l’obbligo per chi lavora nella sanità di restare in servizio in caso di una «situazione straordinaria» che deve essere dichiarata dal governo, con pene fino a un anno di reclusione per chi non lo fa. I sindacati hanno chiesto a Pellegrini di bloccarlo. L’obiettivo del governo è stroncare le proteste di infermieri e medici dopo che in migliaia hanno minacciato di dimettersi dal 1° gennaio. Martedì a loro si è unito uno sciopero degli insegnanti, che chiedono stipendi più alti.

Nel programma elettorale Fico aveva promesso di alzare i loro salari, che partono da 1.200 euro lordi, ma l’aumento è stato rinviato per il secondo anno di fila. Avverrà, forse, l’anno prossimo: un incremento del 7 per cento (peraltro inferiore alle richieste del settore) costerebbe 380 milioni di euro. Il governo, però, ha poco spazio di manovra perché da fine estate è imbrigliato dall’austerità economica iniziata con un aggiustamento di bilancio da 2,7 miliardi di euro. A quel punto, era stata anche alzata l’IVA massima dal 20 al 23 per cento.

Robert Fico ascolta la traduzione durante una conferenza stampa a Komarno, in Slovacchia, il 22 ottobre

Robert Fico ascolta la traduzione durante una conferenza stampa a Komarno, in Slovacchia, il 22 ottobre (EPA/JAKUB GAVLAK)

Nel primo anno del suo quarto mandato da primo ministro, Fico ha varato molte riforme illiberali. Ha cambiato i vertici della polizia e ha abolito sia la procura speciale per i casi di corruzione sia l’agenzia nazionale anticrimine, che in passato avevano indagato vari esponenti di Smer. Il codice penale è stato modificato per ridurre le pene per i reati di corruzione.

Inoltre il governo ha accresciuto il controllo sulla tv pubblica e in generale le pressioni sui media, ottenendo il licenziamento di giornalisti sgraditi. Tra loro Michal Kovačič, che ha denunciato una «orbanizzazione»: un paragone con la situazione in Ungheria, dove è primo ministro Viktor Orbán. Recentemente un funzionario e un eurodeputato di Smer hanno minacciato una giornalista che aveva indagato su un possibile episodio di corruzione. Il video, editato e manipolato, della specie di imboscata che le hanno fatto nella sede della fondazione “Fermiamo la corruzione” è stato amplificato sui social dagli account legati a Fico.

– Leggi anche: Robert Fico continua a prendersela con l’opposizione