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  • Mercoledì 18 dicembre 2024

La Coppa delle Coppe della Coppa delle Coppe

È tornata la Coppa Intercontinentale, che sostituisce il vecchio Mondiale per club e si aggiunge al nuovo Mondiale per club: vediamo di capirci qualcosa

L'allenatore del Real Madrid Carlo Ancelotti e il presidente della FIFA Gianni Infantino alla finale del Mondiale per club del 2022 (Michael Steele/Getty Images)
L'allenatore del Real Madrid Carlo Ancelotti e il presidente della FIFA Gianni Infantino alla finale del Mondiale per club del 2022 (Michael Steele/Getty Images)
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Mercoledì 18 dicembre 2024 alle 18 si gioca Real Madrid-Pachuca, la finale della Coppa Intercontinentale FIFA, un torneo nuovo e vecchio allo stesso tempo che sostituirà il Mondiale per club, visto che dall’anno prossimo ce ne sarà uno nuovo. Da quest’anno, insomma, la FIFA ha deciso di allargare il formato del torneo, in una riorganizzazione che però vista da fuori può sembrare caotica e senza dubbio cervellotica. Cerchiamo quindi di fare un po’ d’ordine.

Il Mondiale per club esiste dal 2005. Fino allo scorso anno ci partecipavano le vincenti delle principali coppe continentali per squadre di club (la UEFA Champions League per l’Europa, la Copa Libertadores per il Sud America, la CAF Champions League per l’Africa, eccetera).

Il nuovo Mondiale per club si giocherà invece ogni quattro anni in estate e parteciperanno 32 squadre: le vincenti dei tornei continentali dei precedenti anni e altre squadre qualificate in base ai risultati internazionali. La prima edizione si terrà tra giugno e luglio del 2025 negli Stati Uniti e per l’Italia ci giocheranno Inter e Juventus, le due migliori squadre in base al ranking, cioè ai risultati europei degli ultimi cinque anni. In tutto la UEFA, cioè la federazione europea, avrà 12 squadre qualificate, più di tutte le altre federazioni.

Questo significa però che il titolo di “campione del mondo per club” sarà assegnato solamente ogni quattro anni, e non una volta all’anno, come avveniva con il precedente Mondiale per club. Ed è da questa premessa che parte la riorganizzazione cervellotica di cui sopra.

La FIFA ha deciso infatti di far giocare un altro torneo annuale tra le squadre vincitrici dei tornei continentali di quell’anno, la Coppa Intercontinentale FIFA appunto. È di fatto il torneo che sostituisce il vecchio Mondiale per club, ma con una formula diversa (che spieghiamo tra poco, se ancora non vi abbiamo perso).

Prima bisogna ricordare che il nome Coppa Intercontinentale non è nuovo a chi segue il calcio da un po’ di anni: tra il 1960 e il 2004 il titolo di “club campione del mondo” veniva infatti assegnato nella Coppa Intercontinentale, nella quale si affrontavano solamente la vincente della Coppa dei Campioni (come si chiamava allora la Champions League) e la vincente della Copa Libertadores sudamericana. Si faceva in questo modo perché Europa e Sud America venivano considerati i due continenti nei quali il calcio era maggiormente sviluppato. Tra il 1960 e il 1979 si assegnava su andata e ritorno, cioè con una partita giocata in Sud America e l’altra in Europa, mentre tra il 1980 e il 2004 fu giocata su partita secca in campo neutro in Giappone, per via della sponsorizzazione della Toyota. Dal 2005 la competizione è stata sostituita dal Mondiale per club.

Ruud Gullit alza il trofeo della Coppa Intercontinentale vinta dal Milan nel 1990 battendo per 3-0 i paraguaiani dell’Olimpia Asunción

Rispetto al Mondiale per club che si è giocato fino all’anno scorso, la nuova Coppa Intercontinentale FIFA prevede che la vincente della Champions League, in quanto competizione ritenuta più prestigiosa, sia qualificata di diritto alla finale. In questo caso quindi il Real Madrid giocherà solamente la partita di mercoledì contro il Pachuca, una squadra messicana che non solo ha dovuto superare altri turni per arrivare in finale, ma che è passata anche per una fase precedente ancora (ve l’avevamo detto, è cervellotico).

La nuova Coppa Intercontinentale infatti comincia a settembre con il cosiddetto “spareggio Coppa Africa-Asia-Pacifico”, nel quale i vincitori della OFC Champions League (la massima competizione oceanica per club) affrontano i vincitori della AFC Champions League (la principale competizione asiatica) oppure quelli della CAF Champions League (quella africana), a rotazione annuale (quest’anno toccava a quella asiatica, la squadra emiratina dell’Al-Ain, che ha vinto 6-2 contro l’Auckland City).

La vincente di questo primo spareggio affronta la squadra rimasta fuori dalla rotazione, quindi o i campioni africani o quelli asiatici, in questo caso gli egiziani dell’Al-Ahly, che hanno battuto l’Al-Ain (anche i nomi delle squadre non aiutano). Nel frattempo dall’altra parte del tabellone si gioca una partita chiamata “Derby delle Americhe”, nella quale si affrontano la vincente della Copa Libertadores e quella della CONCACAF Champions Cup (il principale torneo per club nord e centroamericano). Il Pachuca ha vinto 3-0 contro i brasiliani del Botafogo quest’anno. A questo punto le due vincenti si affrontano in una specie di semifinale, un ultimo spareggio chiamato “Challenger Cup”, dal quale esce l’avversaria della vincente della Champions League. Lo scorso 14 dicembre il Pachuca ha vinto la Challenger Cup ai rigori contro l’Al-Ahly, ottenendo la qualificazione alla finale della Coppa Intercontinentale contro il Real Madrid.

A questo punto, se non vi è venuta la nausea, mercoledì alle 18 su DAZN potete vedere gratuitamente (anche chi non è abbonato) la finale di Coppa Intercontinentale tra Real Madrid e Pachuca, che si gioca a Lusail, in Qatar. Per chi invece non ne ha abbastanza di coppe e tornei: c’è un nuovo progetto di Superlega, si chiama “Unify League” e sta cercando di ottenere l’autorizzazione dalla UEFA.