Un uomo iraniano è stato arrestato negli Stati Uniti e un altro in Italia con l’accusa di aver esportato in Iran componenti elettronici per usi militari

I corpi dei tre soldati statunitensi uccisi il 28 gennaio in Giordania vengono portati nella base aerea di Dover, negli Stati Uniti, 2 febbraio 2024 (Scott Serio/Zumapress/Ansa)
I corpi dei tre soldati statunitensi uccisi il 28 gennaio in Giordania vengono portati nella base aerea di Dover, negli Stati Uniti, 2 febbraio 2024 (Scott Serio/Zumapress/Ansa)

Lunedì sono stati arrestati due uomini iraniani accusati negli Stati Uniti di aver esportato in Iran sofisticati componenti elettronici statunitensi che sarebbero stati usati anche nei droni a uso militare. Uno è stato arrestato in Massachussets, negli Stati Uniti, l’altro dalla polizia italiana mentre transitava dall’aeroporto di Milano Malpensa, come richiesto da un mandato di arresto emesso dagli Stati Uniti, che ora potranno chiedere la sua estradizione. Secondo il tribunale di Boston che li ha incriminati, i due avrebbero violato le leggi statunitensi sulle esportazioni.

L’uomo arrestato a Malpensa si chiama Mohammad Abedininajafabadi, conosciuto come Abedini, ha 38 anni, è cittadino iraniano e svizzero, e ha fondato un’azienda in Iran che secondo il tribunale di Boston produce componenti usati nel programma militare di droni delle Guardie rivoluzionarie, la forza militare più importante dell’Iran. Per questo è accusato anche di avere dato supporto materiale per l’attacco compiuto con i droni in una base militare in Giordania lo scorso 28 gennaio in cui erano stati uccisi tre soldati statunitensi: l’attacco è stato attribuito a gruppi radicali sostenuti dall’Iran, che però ha negato di esservi coinvolto. L’altro uomo arrestato, Mahdi Mohammad Sadeghi, 42 anni e con la doppia cittadinanza statunitense e iraniana, lavorava per un’azienda che produce semiconduttori in Massachusets, negli Stati Uniti, dove è stato arrestato.

Entrambi rischiano fino a 20 anni di carcere per l’accusa di cospirazione per la violazione delle leggi sulle esportazioni, mentre Abedini rischia anche l’ergastolo per l’accusa di associazione a delinquere per fornire supporto materiale alle Guardie rivoluzionarie, che gli Stati Uniti considerano un’organizzazione terroristica. Quello del 28 gennaio era stato uno dei più gravi attacchi subiti dall’esercito statunitense in Medio Oriente negli ultimi tempi.