Cosa si sa dell’uccisione del generale russo Igor Kirillov
Un video mostra proprio il momento dell'esplosione avvenuta martedì a Mosca, e di cui sembrano siano responsabili i servizi segreti ucraini
Martedì 17 dicembre, alle 6:12 del mattino, il generale russo Igor Kirillov, capo dell’unità di Difesa radiologica, chimica e biologica delle forze armate russe, è stato ucciso a Mosca insieme al suo assistente da una carica esplosiva forse piazzata su un monopattino elettrico: la carica è stata fatta esplodere esattamente mentre i due stavano uscendo da un edificio e passando accanto al monopattino. Un video che un funzionario dei servizi segreti interni ucraini (Sbu) ha condiviso con vari giornali internazionali mostra il momento dell’esplosione.
Ci sono pochi dubbi che a uccidere Kirillov siano stati i servizi segreti ucraini dell’Sbu, anche se non sono ancora arrivate conferme ufficiali da parte del governo ucraino. Diversi giornali hanno però citato fonti proprie sia dentro ai servizi sia vicine al governo che confermano questa ipotesi.
Intanto mercoledì mattina l’FSB, la principale agenzia di intelligence interna russa, ha detto di aver arrestato un uomo accusato di essere il responsabile dell’esplosione. L’FSB ha detto che l’uomo arrestato ha 29 anni ed è originario dell’Uzbekistan: sarebbe stato reclutato dai servizi segreti ucraini, che gli avrebbero offerto l’equivalente di 95mila euro per uccidere Kirillov.
Kirillov di recente era stato accusato di avere approvato l’utilizzo di armi chimiche in Ucraina. Appena due giorni fa, lunedì, i servizi di sicurezza ucraini avevano fatto sapere di aver concluso un’indagine in absentia contro Kirillov e lo avevano accusato di migliaia di attacchi chimici contro l’Ucraina e, in particolare, di aver ordinato l’utilizzo in guerra di granate equipaggiate con sostanze irritanti vietate dalle convenzioni internazionali, e di aver equipaggiato droni con munizioni provviste di armi chimiche che irritano e bruciano in particolare gli occhi e le mucose, per costringere i soldati ucraini ad abbandonare le posizioni.
Kirillov è stato ucciso poco a sud-est dal centro di Mosca in un quartiere residenziale che ospita grattacieli e centri commerciali. La linea del fronte in Ucraina è a circa mille chilometri di distanza, a 15 ore di viaggio in macchina.
Il video che mostra l’esplosione è stato registrato dall’interno di un’auto parcheggiata sul lato opposto della strada innevata dove si trova l’edificio da cui sarebbero usciti poco dopo le 6 del mattino Kirillov e il suo assistente. Nel video si vedono due uomini uscire dal palazzo mentre una macchina con i fari accesi sta per passare accanto a loro. Si vede anche un monopattino elettrico appoggiato al muro della facciata del palazzo. Dopodiché si vedono i due uomini fare qualche passo in avanti e un grande lampo bianco causato dall’esplosione.
I media statali russi, citando gli investigatori al lavoro su caso, scrivono che la bomba era così potente da aver danneggiato le finestre fino al terzo piano dell’edificio da cui erano usciti i due uomini e da aver mandato in frantumi quelle dall’altra parte della strada. Dal video sembra che la fonte dell’esplosione fosse vicino alla porta dell’edificio, proprio dove si trovava il monopattino, il che corrisponde alla descrizione fornita dagli investigatori russi.
Nick G. Glumac, esperto di esplosivi e docente di ingegneria intervistato dal New York Times, ha detto che un’esplosione di tali dimensioni potrebbe essere stata causata da più di 400 grammi di materiali altamente esplosivi, fatti detonare a distanza. E ha precisato che la tempistica dell’esplosione è stata fondamentale perché se la bomba fosse esplosa 10 o 12 secondi dopo i due avrebbero potuto allontanarsi «solo con danni al timpano, ma non morire».
I media russi hanno affermato che gli investigatori stanno seguendo varie teorie su come siano andate le cose: il monopattino carico di esplosivo potrebbe essere stato posizionato di fronte all’edificio residenziale verso le 4 del mattino di martedì e il dispositivo potrebbe essere stato attivato a distanza, da un telefono cellulare o da un segnale radio. Affinché questo piano potesse funzionare, il o i responsabili dell’esplosione avrebbero dovuto monitorare l’edificio, aspettando il momento dell’uscita di Kirillov e del suo assistente. L’attentatore e i suoi complici potrebbero aver affittato un appartamento lì vicino e aver controllato l’ingresso dell’edificio con un binocolo. Oppure avrebbero potuto trovarsi in un’auto parcheggiata.
Una terza versione suggerisce che degli hacker abbiano ottenuto l’accesso alle telecamere di sorveglianza della zona e agito da lontano.
Kirillov è il più importante generale russo a essere ucciso da quando è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022. Pochi giorni fa, il 12 dicembre, a Mosca era stato ucciso a colpi d’arma da fuoco Mikhail Shatsky, a capo del dipartimento che si occupa della modernizzazione dei missili che vengono lanciati contro l’Ucraina, e il 28 settembre sempre vicino a Mosca era stato ucciso Aleksey Kolomeitsev, colonnello russo che comandava l’unità dell’esercito che si occupa degli attacchi con droni.