Amazon ha posticipato l’obbligo di rientro in ufficio per migliaia di dipendenti negli Stati Uniti
Amazon ha rimandato di alcuni mesi il rientro in ufficio di migliaia di dipendenti di almeno sette sedi negli Stati Uniti, che sarebbe dovuto scattare a gennaio, a causa della mancanza di spazio per accogliere tutti contemporaneamente. Già con la configurazione attuale (che prevede un massimo di due giorni di remoto alla settimana) in diverse sedi i dipendenti hanno raccontato che non ci sono abbastanza scrivanie o stanze per le riunioni e le telefonate private, e che c’è un sovraffollamento anche nelle mense.
Secondo quanto inizialmente riportato da Business Insider, l’azienda lo ha comunicato tramite dei messaggi interni alle sedi interessate, tra cui Atlanta, Houston, Nashville e New York. Amazon ha 350mila dipendenti in tutto il mondo, e per il momento non è chiaro per quanti di loro verrà posticipato l’obbligo di rientro. Secondo una portavoce dell’azienda, la maggior parte di loro dovrà tornare in ufficio dalla data prevista.
A settembre l’azienda aveva comunicato ai dipendenti che, a partire dal 2 gennaio 2025, sarebbero dovuti rientrare cinque giorni su cinque, eccetto nei casi di emergenze familiari o domestiche. L’azienda spera che il cambiamento porti a un aumento delle prestazioni dei dipendenti, favorendo la collaborazione, ma la richiesta è decisamente impopolare: un sondaggio anonimo condotto a settembre aveva rilevato che il 73 per cento di loro stava pensando di dimettersi per questo motivo.