Amazon ha posticipato l’obbligo di rientro in ufficio per migliaia di dipendenti negli Stati Uniti

(Photo by David Ryder/Getty Images)
(Photo by David Ryder/Getty Images)

Amazon ha rimandato di alcuni mesi il rientro in ufficio di migliaia di dipendenti di almeno sette sedi negli Stati Uniti, che sarebbe dovuto scattare a gennaio, a causa della mancanza di spazio per accogliere tutti contemporaneamente. Già con la configurazione attuale (che prevede un massimo di due giorni di remoto alla settimana) in diverse sedi i dipendenti hanno raccontato che non ci sono abbastanza scrivanie o stanze per le riunioni e le telefonate private, e che c’è un sovraffollamento anche nelle mense.

Secondo quanto inizialmente riportato da Business Insider, l’azienda lo ha comunicato tramite dei messaggi interni alle sedi interessate, tra cui Atlanta, Houston, Nashville e New York. Amazon ha 350mila dipendenti in tutto il mondo, e per il momento non è chiaro per quanti di loro verrà posticipato l’obbligo di rientro. Secondo una portavoce dell’azienda, la maggior parte di loro dovrà tornare in ufficio dalla data prevista.

A settembre l’azienda aveva comunicato ai dipendenti che, a partire dal 2 gennaio 2025, sarebbero dovuti rientrare cinque giorni su cinque, eccetto nei casi di emergenze familiari o domestiche. L’azienda spera che il cambiamento porti a un aumento delle prestazioni dei dipendenti, favorendo la collaborazione, ma la richiesta è decisamente impopolare: un sondaggio anonimo condotto a settembre aveva rilevato che il 73 per cento di loro stava pensando di dimettersi per questo motivo.