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  • Martedì 17 dicembre 2024

In Georgia la vecchia presidente non se ne vuole andare

Salomé Zourabichvili, europeista, dice che le elezioni vinte dall’ex calciatore Mikheil Kavelashvili, di estrema destra, non sono valide: e ora?

Un manifestante mostra la bandiera georgiana durante una protesta a Tbilisi, in Georgia, il 7 dicembre 2024
Un manifestante mostra la bandiera georgiana durante una protesta a Tbilisi, in Georgia, il 7 dicembre 2024 (AP Photo/Pavel Bednyakov)
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Sabato i 150 membri del parlamento georgiano e 150 delegati regionali hanno eletto il nuovo presidente della Georgia: Mikheil Kavelashvili, ex calciatore, di estrema destra e molto vicino a Sogno Georgiano, il partito antieuropeista al governo. È stata un’elezione scontata, visto che Kavelashvili era l’unico candidato: per boicottare il voto gli altri partiti non avevano presentato nessuno. Il problema però è che l’elezione di Kavelashvili non è stata riconosciuta dalla presidente uscente, Salomé Zourabichvili, che sostiene l’opposizione. Il suo mandato scade il 29 dicembre, ma lei ha già fatto sapere che non intende lasciare l’incarico.

L’attuale situazione di stallo istituzionale è il risultato anche di mesi di proteste dell’opposizione contro Sogno Georgiano, che governa dal 2012 e nel corso degli ultimi anni ha introdotto misure per reprimere il dissenso e limitare i diritti.

Kavelashvili è stato il primo presidente a non essere eletto direttamente dalla popolazione. La modifica è parte di una riforma introdotta nel 2017 da Sogno Georgiano, che tra le altre cose ha ridotto molto i poteri del presidente fino a renderlo una figura principalmente cerimoniale. Oggi il presidente può mettere il veto alle iniziative del parlamento, che però possono superarlo con una nuova votazione.

La presidente georgiana Salomé Zourabichvili (AP Photo/Zurab Tsertsvadze)

Zourabichvili fu eletta nel 2018 (in modo diretto) con il sostegno di Sogno Georgiano. Presto però iniziò a criticare la linea del partito, fino a diventare una figura centrale dell’opposizione.

Negli ultimi mesi il governo ha preso due decisioni che sono state ampiamente criticate da gran parte della società georgiana. Lo scorso maggio aveva approvato la legge sugli agenti stranieri, che vincola i media e le ong che ricevono almeno il 20 per cento dei propri fondi dall’estero a registrarsi come entità che «perseguono gli interessi di una potenza straniera». La legge può essere usata come strumento di repressione, come già succede in Russia, dove una misura molto simile è in vigore dal 2012. Zourabichvili aveva messo il veto sulla legge, ma questo era stato respinto da Sogno Georgiano.

A fine novembre poi il primo ministro aveva deciso di posticipare al 2028 i colloqui per entrare nell’Unione Europea, una prospettiva sostenuta da gran parte della popolazione. Entrambe le decisioni avevano provocato proteste molto partecipate.

Una donna con le bandiere georgiana ed europea durante una manifestazione a Tbilisi, la capitale della Georgia, il 14 maggio 2024 (AP Photo/Zurab Tsertsvadze)

A fine ottobre, intanto, si erano tenute le elezioni parlamentari: i risultati ufficiali avevano attribuito la vittoria a Sogno Georgiano, ma l’opposizione guidata da Zourabichvili non aveva riconosciuto l’esito denunciando estesi brogli e la presenza di influenze russe nella campagna elettorale. I brogli erano stati riscontrati anche da osservatori indipendenti, e anche in quel caso c’erano state grosse proteste per chiedere la ripetizione del voto (poi non è successo).

Lo scorso 26 novembre i partiti di opposizione avevano boicottato la seduta inaugurale del parlamento rinnovato: in aula c’erano solo gli 88 deputati di Sogno Georgiano su 150 totali, mentre fuori le opposizioni avevano organizzato una manifestazione di protesta.

Zourabichvili ritiene illegittima l’elezione del nuovo presidente, Kavelashvili, anche perché considera illegittimo il parlamento che l’ha votato. In queste settimane ha scritto più volte sui propri profili social di non avere intenzione di lasciare l’incarico se non saranno ripetute le elezioni. Il 30 novembre, per esempio, aveva scritto: «Resto la vostra presidente. Non c’è un parlamento legittimo e quindi non ci saranno un’elezione o un’inaugurazione legittime. Il mio mandato continua».

Il 15 dicembre, dopo l’elezione di Kavelashvili, ha ribadito che «l’unico modo pacifico per uscire dalla crisi passa per la politica, con nuove elezioni!».

Kavelashvili dovrebbe insediarsi il prossimo 29 dicembre, tra meno di due settimane, e non è chiaro cosa succederà se Zourabichvili si rifiuterà di lasciare l’incarico. Al momento la ripetizione del voto sembra una possibilità remota, data l’evidente contrarietà di Sogno Georgiano. Lo scorso 3 dicembre inoltre la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso presentato da Zourabichvili e altri esponenti dell’opposizione, che chiedevano che le elezioni parlamentari fossero annullate e ripetute.

– Leggi anche: Chi è Mikheil Kavelashvili, ex calciatore eletto presidente della Georgia