Di più, con il Post
Con chi si abbona e poi con chi un abbonamento lo regala, per fare il Post un po' più grande
Chi si abbona al Post lo fa per partecipare al progetto del Post e per fare la sua parte perché possa crescere e fare di più, continuando a pubblicare i suoi articoli gratuitamente, per chiunque voglia informarsi meglio. L’abbonamento al Post offre, a chi partecipa a questa intenzione, la possibilità di ascoltare alcuni podcast e ricevere le newsletter che mandiamo solo ad abbonate e abbonati, certo: ma abbonarsi al Post significa fare la propria parte per sostenere un giornale gratuito e fatto bene (che ci prova, diciamo: che ci prova molto), in tempi in cui l’informazione è sempre più spesso dietro a un paywall o costretta a ridurre la sua qualità.
La stessa generosità che motiva l’abbonamento al Post, da qualche anno ha convinto molte persone a regalare un abbonamento al Post. Furono proprio abbonate e abbonati a suggerire che l’abbonamento potesse essere regalato, per coinvolgere ancora più persone nelle cose che facciamo insieme, e per dare al Post più strumenti per farle. E da allora, tantissime persone hanno regalato un abbonamento o rinnovato un abbonamento regalato l’anno prima (segno che è un regalo che viene apprezzato, o che gli abbonati del Post sono molto ostinati nel loro proselitismo).
Anche quest’anno, l’abbonamento al Post si può regalare, per essere ancora di più con il Post per un anno intero, e fare ancora di più. Con l’abbonamento si regalano tutti i podcast per abbonati (Altre Indagini, Morning, Tienimi Bordone, e da gennaio anche Globo, Ci vuole una scienza e Amare Parole), si regalano le newsletter (Evening Post, Le Canzoni, Charlie e Dicono che è bello), si regala un anno di sito senza pubblicità, gli inviti alle cose dal vivo, gli sconti, le anteprime di COSE Spiegate bene e la possibilità di commentare gli articoli. Ma soprattutto, dicevamo, si regala che a fare questa cosa insieme diventiamo uno o una di più: e questa cosa insieme la si fa meglio in tanti.