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  • Martedì 17 dicembre 2024

Il leader di Hayat Tahrir al Sham vuole sciogliere il suo gruppo

E tutti gli altri gruppi dei ribelli, che confluiranno nel nuovo esercito siriano: fa parte di un piano di moderazione del nuovo governo

Ahmed al Sharaa qualche giorno prima della conquista di Damasco
Ahmed al Sharaa qualche giorno prima della conquista di Damasco (Balkis Press/ABACAPRESS.COM)
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Ahmed al Sharaa, noto anche con il suo nome di battaglia Abu Mohammed al Jolani, ha detto che tutte le fazioni di insorti che hanno conquistato la Siria saranno sciolte e assorbite dall’esercito siriano: questo vale anche per Hayat Tahrir al Sham (HTS), il principale di questi gruppi, di cui al Sharaa è il leader.

Al Sharaa ha anche chiesto all’Occidente di rimuovere le sanzioni internazionali contro la Siria, per permettere ai siriani che sono fuggiti dal paese durante la dittatura di Bashar al Assad di farvi ritorno. Sono dichiarazioni che fanno parte di un programma ampio in cui al Sharaa, pur non avendo nessun ruolo formale nel nuovo governo siriano, sta cercando di presentarsi come un leader affidabile e moderato: aver abbandonato il proprio nome di battaglia fa parte di questo programma.

Lunedì al Sharaa ha ricevuto la visita di una delegazione diplomatica britannica, mentre per martedì sono previsti incontri con una delegazione francese e una tedesca. La presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni ha detto che l’Italia avvierà comunicazioni con il nuovo governo siriano, ma non ha specificato quando né come. Il governo di Meloni si trova in una situazione di imbarazzo, visto che l’Italia era stata l’unico paese del G7 a riaprire pochi mesi fa un’ambasciata nella Siria assadista.

– Leggi anche: La lunga trasformazione di Abu Mohammed al Jolani

Con i diplomatici britannici, al Sharaa ha parlato della necessità di ristabilire le relazioni diplomatiche della Siria con il resto del mondo, dopo che la maggior parte dei paesi occidentali e arabi le avevano interrotte a causa delle violenze e dei crimini del regime di Assad. Formalmente, i governi occidentali continuano a considerare HTS un gruppo terroristico, ma quasi tutti stanno discutendo della possibilità di rimuovere questa definizione. (All’inizio della guerra civile siriana, nel 2011, HTS era stato un gruppo prestanome dello Stato Islamico, e poi aveva giurato fedeltà ad al Qaida: a partire dal 2017 ha cominciato a moderare le sue posizioni).

L'incontro di al Sharaa con la delegazione britannica (SANA via AP)

L’incontro di al Sharaa con la delegazione britannica (SANA via AP)

Finora i governi occidentali sono stati interessati soprattutto alla possibilità di rimandare in Siria i circa 1,3 milioni di siriani che avevano lasciato il paese durante la guerra per rifugiarsi in Europa (altri 5 milioni di siriani circa sono scappati nei paesi vicini). Quasi tutti i paesi europei hanno interrotto le valutazioni delle richieste d’asilo fatte da siriani, in attesa di capire se il paese tornerà a essere sicuro, e se sarà possibile avviare programmi di rimpatri.

Al Sharaa, parlando con la delegazione britannica, ha collegato esplicitamente la possibilità del rientro dei siriani con l’eliminazione delle sanzioni: la Siria di Assad era quasi completamente isolata dal sistema economico occidentale, e questo aveva contribuito a una crisi durissima, che ora il nuovo governo deve tentare di risolvere. Se i paesi occidentali elimineranno le sanzioni e riprenderanno i commerci, allora la Siria potrebbe riprendersi. In quel caso, ha detto al Sharaa, sarà più facile per i siriani tornare dall’estero.

L’altra importante dichiarazione di al Sharaa, riportata dal canale Telegram di HTS, è stata fatta durante un incontro con i rappresentanti dei drusi: oltre a incontrare le delegazioni straniere, al Sharaa sta vedendo i rappresentanti di varie comunità siriane, per rassicurarle sul loro futuro.

Lunedì ha detto che «tutte le fazioni saranno sciolte e i combattenti si uniranno al ministero della Difesa, e tutti saranno soggetti alla legge». Non è chiaro come avverrà questo passaggio, che però è piuttosto importante perché sembra mostrare la volontà di al Sharaa di non usare la propria milizia per dominare la Siria, ma di volerla inserire dentro a un sistema istituzionale più solido. Queste dichiarazioni si inseriscono nel processo di istituzionalizzazione di HTS e dello stesso al Sharaa, che ha detto: «Dobbiamo avere la mentalità dello stato, non la mentalità dell’opposizione», a indicare il fatto che ora che hanno conquistato la Siria, i gruppi armati devono cominciare a governarla.

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