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  • Lunedì 16 dicembre 2024

Forse vi state chiedendo che ci fanno queste celebrità alle partite del Como

È il club stesso a invitarli, e così capita di vedere Keira Knightley esultare per un gol di Alessandro Gabrielloni

Gli attori Michael Fassbender e Keira Knightley e il marito di quest'ultima James Righton, musicista, esultano al gol di Gabrielloni in Como-Roma (Jacopo M. Raule/Getty Images for Como 1907)
Gli attori Michael Fassbender e Keira Knightley e il marito di quest'ultima James Righton, musicista, esultano al gol di Gabrielloni in Como-Roma (Jacopo M. Raule/Getty Images for Como 1907)
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A vedere la partita di calcio Como-Roma, domenica, tra le 10mila persone del pubblico c’erano gli attori Michael Fassbender, Keira Knightley e Adrien Brody. Sembravano tutti e tre molto coinvolti da quanto succedeva in campo e contenti per la vittoria del Como, ottenuta grazie ai gol nei minuti finali di Alessandro Gabrielloni e Nico Paz. Prima di loro, varie altre star del cinema erano andate allo stadio Giuseppe Sinigaglia a vedere altre partite del Como: Hugh Grant, Kate Beckinsale, Andrew Garfield, Benedict Cumberbatch.

Como e l’omonimo lago sono da tempo luoghi apprezzati dalle celebrità di Hollywood, soprattutto da quando l’attore George Clooney comprò lì una villa nel 2002. Anche per questo motivo nel 2019 i fratelli Robert Budi Hartono e Michael Bambang Hartono, due imprenditori indonesiani diventati miliardari con il tabacco, decisero di comprare la squadra di calcio della città, che all’epoca era ancora in Serie D. Con i loro ambiziosi investimenti, in poco tempo il Como è tornato in Serie A, dove mancava dal 2003, e da provinciale sta ora diventando una squadra famosa e riconoscibile anche all’estero, sfruttando proprio l’immagine della città.

Lo stadio Sinigaglia, che è piuttosto vecchio e fatiscente ma anche a suo modo suggestivo perché costruito a pochi metri dal lago, è diventata una tappa ricorrente dei soggiorni dei vip a Como. È il club stesso a invitarne alcuni ogni partita, come parte di una strategia di marketing inusuale per il calcio italiano. Per loro organizza weekend fatti di shopping, feste, pranzi e cene in ristoranti di lusso e, in mezzo, sempre una partita di calcio. Molti di loro sembrano vivere le partite del Como come un momento di entusiasmante intrattenimento, quasi come se il Como stesse lottando per i primi posti in classifica (in realtà è sedicesimo, con un punto di vantaggio sul terzultimo posto).

Andrew Garfield ha detto di aver ricevuto «il più gioioso dei benvenuti» al Sinigaglia, che ha definito «il più bello stadio del mondo». Al di là della vicinanza al lago, dal punto di vista architettonico lo stadio non ha nessun elemento particolarmente interessante, né la sua tifoseria è in grado di rendere l’atmosfera sugli spalti coinvolgente ai livelli di altre più nutrite.

Probabilmente quando recitò in Pearl Harbor Kate Beckinsale non immaginava che un giorno avrebbe esultato a un gol di Patrick Cutrone in Como-Verona 3-2 di Serie A

Il produttore cinematografico Mirwan Suwarso, che gestisce gli affari dei fratelli Hartono e da poco è anche il presidente del club, ha spiegato al Times e alla Gazzetta dello Sport che il loro riferimento è la Disney, dove «la squadra è il nostro Mickey Mouse» e tutto intorno ci sono parchi a tema, film, media e merchandising. L’idea è di rendere il Como una cosa molto più grossa di una normale squadra di calcio: un brand, un simbolo di “eccellenza” italiana. Quando gli chiedono quale sia il suo giocatore preferito risponde sempre «il lago di Como», perché è su quello che il club sta creando un modello di business che, almeno dal punto di vista economico, sta riuscendo.

«Siamo partiti con 850mila euro, pensiamo di arrivare a un miliardo tra sport, media, strutture, merchandising e turismo», ha detto alla Gazzetta, rivendicando che oggi «le valigie col marchio Como le vendono da Harrods». È un po’ quello che è successo in Inghilterra al Wrexham, una squadra che, dopo essere stata acquistata dagli attori Ryan Reynolds e Rob McElhenney quando era in quinta serie, ha già ottenuto due promozioni ed è diventata famosa e tifata grazie soprattutto alla docu-serie Welcome to Wrexham, uscita in Italia sulla piattaforma di streaming Disney+. Solo che a Wrexham non c’è quello che c’è a Como: «Ryan Reynolds ha più star power, ma il lago di Como è la nostra star, il nostro brand», aveva detto Suwarso al Times.

Intanto il 40 per cento dei guadagni dai biglietti per le partite proviene da persone arrivate dall’estero. Anche perché, per evitare di inimicarsi i tifosi con questa eccessiva commercializzazione del club, la dirigenza ha deciso quest’anno di bloccare il costo di alcuni abbonamenti stagionali: chi si era abbonato nei campionati 2019-2020 (in Serie C) e negli ultimi due (in mezzo non ci furono abbonamenti a causa della pandemia), in questa stagione ha potuto spendere la stessa cifra dello scorso anno, quando il Como era ancora in Serie B.

Non ci sono solo le star di Hollywood, comunque: il Como dalla scorsa stagione ha scelto come allenatore Cesc Fàbregas, 37 anni, fino a qualche anno fa uno dei migliori centrocampisti in circolazione, che giocò con la Spagna, l’Arsenal, il Barcellona e il Chelsea. Tra gli azionisti del club c’è invece l’ex attaccante francese e oggi apprezzato opinionista Thierry Henry, anche lui presente in diverse occasioni in tribuna al Sinigaglia. Dal punto di vista sportivo, i dirigenti hanno rinforzato la squadra per la Serie A puntando da un lato su giovani calciatori promettenti come l’argentino Nico Paz, preso in prestito dal Real Madrid, o il gambiano Alieu Fadera; dall’altro su giocatori affermati e di esperienza come il portiere spagnolo Pepe Reina, l’attaccante Andrea Belotti e il terzino Sergi Roberto, arrivato dal Barcellona.

L’ambizione dei proprietari, i più ricchi tra quelli delle squadre di Serie A (hanno un patrimonio totale di circa 50 miliardi di euro), sarebbe continuare a far crescere insieme i risultati commerciali e quelli sportivi, anche perché se si punta molto sui primi si rischia di perdere l’appoggio dei tifosi non appena i secondi smettono di arrivare; è successo a diverse dirigenze straniere in Italia, per esempio al Venezia, un altro club che a modo suo ha puntato sull’unicità del contesto e dell’immagine della città all’estero. Tra le altre cose che, oltre al Como, fanno poche altre squadre di calcio italiane ci sono i concerti pre-partita, in un’iniziativa che il club ha didascalicamente chiamato The Sound of the Lake (“il suono del lago”): il 29 settembre, prima di Como-Verona, al Sinigaglia si è esibito il rapper Guè.