L’Autorità nazionale palestinese ha compiuto una rara operazione militare contro gruppi islamisti in Cisgiordania

Mahmud Abbas, presidente dell'Autorità nazionale palestinese (AP Photo / Majdi Mohammed)
Mahmud Abbas, presidente dell'Autorità nazionale palestinese (AP Photo / Majdi Mohammed)

L’Autorità nazionale palestinese (ANP), l’entità palestinese che governa alcune parti del territorio che gran parte della comunità internazionale ritiene spetti ai palestinesi, ha compiuto una rara operazione militare contro gruppi islamisti in Cisgiordania, un territorio che Israele occupa dal 1967 permettendo ai palestinesi soltanto forme molto limitate di autogoverno.

L’ANP è da sempre espressione di Fatah, il principale partito laico e moderato palestinese, e le sue operazioni militari contro i gruppi radicali palestinesi sono molto rare. L’ultima è stata compiuta a Jenin, città nel nord della Cisgiordania, il 5 dicembre, ma è stata resa nota dall’ANP solo nel fine settimana. Nell’operazione l’ANP ha ucciso tre miliziani palestinesi, di cui almeno due erano armati. L’operazione ha avuto come obiettivi delle unità di Hamas e del Jihad Islamico, due gruppi radicali e islamisti molto attivi soprattutto nella Striscia di Gaza.

Hamas e Fatah sono in lotta da decenni: i due gruppi combatterono fra loro una guerra civile nel 2007 per il controllo della Striscia di Gaza, che Hamas riuscì a vincere costringendo Fatah a lasciare la Striscia. Da allora i gruppi hanno contatti sporadici, ma sono di fatto rivali e nemici.

L’operazione è stata compiuta proprio mentre l’ANP sta cercando di aumentare la propria credibilità di fronte alla comunità internazionale come entità in grado di governare la Striscia di Gaza nel momento in cui Israele dovesse concludere la guerra in corso. Nelle ultime settimane si era parlato della possibilità di Fatah di formare di una specie di governo tecnico palestinese per governare la Striscia di Gaza insieme a quello che resta di Hamas, dopo la fine della guerra, anche se per ora non c’è nulla di concreto e Israele non è favorevole a questa ipotesi.

Perché il piano si realizzi per Fatah, e quindi per l’ANP, è importante sopratutto avere il sostegno degli Stati Uniti, il principale alleato straniero di Israele. La recente operazione in Cisgiordania va probabilmente letta in questo senso. Soprattutto in vista dell’insediamento del nuovo presidente statunitense Donald Trump, che ha sempre sostenuto Israele ma che allo stesso tempo si è più volte augurato una fine della guerra a Gaza.