Si rifarà il processo sportivo sugli abusi nella ginnastica ritmica
Alcune intercettazioni fanno credere che nel primo processo furono ascoltate appositamente solo testimonianze favorevoli all'allenatrice della nazionale, Emanuela Maccarani
La procura generale del CONI, il comitato olimpico italiano, ha approvato la richiesta di rifare il processo sportivo sugli abusi nella ginnastica ritmica, in cui le due ex ginnaste Anna Basta e Nina Corradini avevano accusato di maltrattamenti Emanuela Maccarani e Olga Tishina. Maccarani è la responsabile tecnica dell’Accademia di Desio, il centro in cui si allena la Nazionale di ginnastica ritmica, e tra il 2022 e il 2023 era stata la principale persona coinvolta nelle accuse di diverse ex atlete che avevano denunciato maltrattamenti e umiliazioni subìti da adolescenti mentre frequentavano l’Accademia; Tishina era la sua assistente.
Su Maccarani e Tishina erano state aperte due inchieste, una dalla giustizia ordinaria e una dalla giustizia sportiva. L’esito della prima è ancora da decidere: la procura di Monza aveva aperto un’indagine per maltrattamenti, che si è conclusa ad agosto con una richiesta di archiviazione del caso, cioè di non fare il processo. Gli avvocati di Basta e Corradini si sono opposti alla richiesta e il tribunale di Monza deve ancora decidere: venerdì 13 dicembre c’è stata una prima udienza, in cui sono state sostenute le ragioni delle denuncianti. La decisione del giudice per l’udienza preliminare (gup) dovrebbe essere presa entro fine dicembre.
Il processo sportivo invece si era concluso a settembre del 2023: il tribunale federale aveva assolto Tishina e di fatto anche Maccarani, che aveva ricevuto un’ammonizione (una sorta di richiamo formale, che sostanzialmente non comporta alcuna conseguenza). Erano state accolte le richieste della procura federale, che dopo le indagini aveva concluso che non ci fosse «prova di un comportamento vessatorio nei confronti delle ginnaste», e che il comportamento di Maccarani verso Anna Basta fosse «un eccesso di affetto […] con l’obiettivo di portarla alle Olimpiadi, determinando invece un disagio che non mettiamo in dubbio».
Ora il procuratore generale del CONI, Ugo Taucer, ha deciso che il processo sportivo è da rifare perché sono emersi elementi che fanno credere che non si sia svolto in modo equo: per esempio, sarebbero state privilegiate solo alcune testimonianze favorevoli a Maccarani. Questi elementi sono emersi nel corso dell’inchiesta giudiziaria, e se ne è parlato – non molto, per la verità – dopo che il Corriere della Sera aveva pubblicato alcune intercettazioni della procura di Monza che avvaloravano l’ipotesi di un processo sportivo che aveva risentito di alcune manipolazioni.
Nelle intercettazioni si sentiva per esempio il procuratore a capo delle indagini sportive, Michele Rossetti, che definiva Basta e Corradini «due stronze» e sceglieva testimoni a partire da una lista di persone favorevoli a Maccarani redatta da lei stessa. Rossetti disse tra le altre cose in una telefonata di aver «scatenato i miei agenti segreti… dicendo: trovatemi tutte le ex farfalle [come spesso vengono chiamate le ginnaste della ritmica] che non si sono messe in combutta con queste e me le sentirò». «Queste» era un riferimento a Basta e Corradini.
La commissione di garanzia della federazione italiana di ginnastica ha aperto un’indagine sull’operato di Rossetti. Nel frattempo per il nuovo processo sportivo sono stati nominati due procuratori esterni, dopo che la procura della federazione di ginnastica si è astenuta dal sostenere l’accusa proprio per via del comportamento di Rossetti emerso in queste settimane.