Il Regno Unito è entrato in un accordo commerciale con vari paesi che si affacciano sull’oceano Pacifico

Il più recente incontro dei membri del CPTPP a Vancouver, a novembre (Darryl Dyck/The Canadian Press via AP)
Il più recente incontro dei membri del CPTPP a Vancouver, a novembre (Darryl Dyck/The Canadian Press via AP)

Da domenica il Regno Unito è diventato il dodicesimo membro dell’Accordo globale e progressivo per il Partenariato Trans-Pacifico (CPTPP), un accordo commerciale stretto principalmente tra paesi che si affacciano sull’oceano Pacifico. Secondo il governo britannico è l’accordo commerciale internazionale più importante stretto dal paese dopo Brexit, l’uscita dall’Unione Europea in seguito al referendum del 2016. Il Regno Unito, che ha mantenuto forti legami culturali ed economici con vari paesi del Pacifico che hanno fatto parte del suo impero coloniale attraverso il Commonwealth delle nazioni, spera così di diversificare l’economia britannica. Il 40 per cento delle esportazioni britanniche è ancora diretto verso paesi dell’Unione Europea, così come proviene da loro più del 50 per cento di quello che il Regno Unito importa.

Il CPTPP esiste dal 2018 ed è l’evoluzione della Trans-Pacific Partnership (TPP), un altro accordo di libero scambio simile che non si era mai concretizzato per via dell’opposizione degli Stati Uniti, guidati all’epoca da Donald Trump al suo primo mandato presidenziale. Ha lo scopo di ridurre le barriere commerciali tra gli stati membri in una serie di settori, e ne fanno parte Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam.