Gli operai del “distretto dell’imbottito” che scioperavano contro le pessime condizioni di lavoro hanno ottenuto contratti regolari

Il posto in cui dormivano i lavoratori (Il Post)
Il posto in cui dormivano i lavoratori (Il Post)

Dopo sei giorni di sciopero, venerdì i 17 lavoratori della Sofalegname che accusavano l’azienda di farli lavorare in condizioni di semi-schiavitù hanno ottenuto un contratto regolare e stabile. Sofalegname è un’azienda di Forlì che produce intelaiature in legno per divani, dove i 17 operai – la maggior parte dei quali pakistani – lavoravano da diversi mesi. È una delle 310 aziende che fanno parte del cosiddetto “distretto dell’imbottito”, dove si imbottiscono e assemblano mobili. Il proprietario è un imprenditore di origine cinese.

Una settimana fa gli operai avevano annunciato lo sciopero a oltranza, denunciando di essere costretti a lavorare per meno di cinque euro all’ora, con contratti precari, per 12 ore al giorno e 7 giorni su 7. Avevano detto che il proprietario gli aveva promesso un alloggio, ma che in realtà erano poi finiti a dormire in un deposito nello stesso magazzino in cui lavoravano, senza riscaldamento e in generale in pessime condizioni. La loro situazione era documentata anche da diverse foto. Venerdì durante un incontro in prefettura hanno firmato un contratto di lavoro a tempo indeterminato e l’azienda gli ha trovato un alloggio che sarà pagato per un mese, in attesa che trovino un’altra sistemazione.