Il governo ha dato la cittadinanza italiana a Javier Milei
Il presidente argentino, che ha buoni rapporti con Giorgia Meloni, aveva i nonni calabresi
Venerdì, in occasione della visita in Italia del presidente argentino Javier Milei, verrà annunciata la decisione del governo italiano di dargli la cittadinanza italiana. Milei aveva dei nonni calabresi emigrati in Argentina all’inizio del Novecento, e la cittadinanza gli verrà data sulla base del principio dello “ius sanguinis”, quello che regola il diritto alla cittadinanza in Italia.
Milei ha più volte esibito quello che considera un suo stretto legame con l’Italia, sia parlando della storia dei suoi nonni calabresi che facendo mostra del proprio apprezzamento per la cultura italiana. Ha inoltre ottimi rapporti e una buona sintonia politica con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di destra e nazionalista come lui. Per Meloni la decisione è anche una mossa diplomatica per rafforzare i legami con l’Argentina e con Milei, in un momento in cui per l’Italia è molto importante avere nuovi sbocchi e nuove relazioni commerciali con i paesi del Sud America, visto il rischio concreto che nei prossimi mesi gli Stati Uniti introducano nuovi dazi.
La cittadinanza italiana verrà data anche alla sorella minore di Milei, Karina, che è anche segretaria generale della presidenza argentina, cioè la principale consigliera politica di suo fratello. È previsto che Milei e Meloni si incontrino venerdì alle 18:30. Sabato poi Milei parteciperà ad Atreju, il raduno organizzato ogni anno da Fratelli d’Italia, il partito di Meloni.
Secondo quanto raccontato da Milei, erano italiani i nonni paterni e la nonna materna. Il legame tra Milei e l’Italia è stato accertato soprattutto a partire dalla storia del nonno paterno, Francesco Milei, detto “Ciccio”, che partì per l’Argentina da un piccolo paese vicino a Cosenza nel 1926, insieme alla madre e a tre fratelli. Una volta arrivato in Argentina, il nonno di Milei aprì un banco di frutta e verdura ed ebbe due figli: Norberto Horacio, padre di Javier, e José Luis.
Secondo quanto ricostruito dal Messaggero il governo di Meloni stava lavorando da mesi alle pratiche per poter dare la cittadinanza a Milei, che già all’inizio dell’anno, durante una visita in Italia pochi mesi dopo la sua elezione, aveva raccontato a Meloni la storia del suoi nonni italiani. Da allora sono state avviate ricerche per accertare la sua discendenza e la storia del nonno calabrese, che ora si sono concluse: Milei riceverà quindi un passaporto italiano e avrà così la doppia cittadinanza.
Milei non è il primo presidente argentino ad avere doppia cittadinanza argentino-italiana: prima di lui ce l’aveva avuta anche Mauricio Macri, presidente tra il 2015 e il 2019 e anche lui di origini italiane.
L’Italia prevede che, secondo il principio dello “ius sanguinis”, si può essere riconosciuti come cittadini alla nascita solo se figli di cittadini italiani; in caso contrario le procedure per ottenere la cittadinanza sono lunghe e complicate. In Italia vivono moltissimi cittadini di origini straniere che sono nati qui, sono andati a scuola qui, oppure lavorano e pagano le tasse da anni ma non hanno ancora la cittadinanza italiana. Al tempo stesso, proprio in virtù del principio dello “ius sanguinis”, le nostre norme prevedono che possa ottenere facilmente la cittadinanza chi dimostri di discendere da un qualche avo italiano successivamente emigrato all’estero, come nel caso di Milei.
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Le norme che regolano l’ottenimento della cittadinanza in Italia sono discusse ciclicamente perché ritenute ingiuste, discriminatorie e non aderenti alla realtà e alla vita di moltissime persone che vivono in Italia: l’ultimo tentativo di cambiare la legge è una proposta di referendum che proprio quest’autunno ha ottenuto le firme necessarie per poter essere esaminata ed eventualmente dichiarata ammissibile dalla Corte costituzionale.
La cittadinanza italiana di Milei sta suscitando alcuni dubbi in Argentina, che riguardano in particolare possibili conflitti d’interesse nell’esercizio delle sue funzioni. Quello di Milei infatti è un caso un po’ diverso rispetto a Macri, che ottenne la cittadinanza italiana prima di diventare presidente. Ma in generale ci sono dubbi sull’opportunità che il capo di uno stato abbia la cittadinanza anche di un altro stato: la Costituzione argentina non contiene nessun divieto esplicito in questo senso, in quello che alcuni considerano un vuoto normativo a cui bisognerebbe porre rimedio.
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