Un tribunale di Hong Kong ha giudicato colpevole un ex parlamentare dell’opposizione per aver partecipato alle rivolte del luglio del 2019

Lam Cheuk-ting partecipa a una protesta nel 2020 (AP Photo/Kin Cheung, File)
Lam Cheuk-ting partecipa a una protesta nel 2020 (AP Photo/Kin Cheung, File)

Giovedì un tribunale di Hong Kong ha giudicato colpevole l’ex parlamentare locale Lam Cheuk-ting, che faceva parte dell’opposizione pro-democrazia nella regione amministrativa speciale cinese, per aver partecipato a una rivolta nel luglio del 2019. Altre sei persone sono state condannate per lo stesso fatto: la massima pena prevista per questo reato è di sette anni di prigione, ma il tribunalela stabilirà soltanto a febbraio.

Le proteste del 2019 erano cominciate a giugno come risposta a un emendamento della legge sull’estradizione che, secondo molti gruppi che difendono i diritti umani, rappresentava un primo passo verso l’ingerenza cinese nel sistema giuridico di Hong Kong e avrebbe potuto essere usato dalla Cina per estradare gli oppositori politici. In particolare la rivolta per cui è stato condannato Lam era nata come risposta a un’aggressione di un gruppo di uomini con il volto coperto che avevano attaccato pendolari e manifestanti pro-democrazia nella stazione ferroviaria di Yuen Long.

Lam ha sempre detto di essere arrivato alla stazione di Yeun Long per tentare una mediazione con gli aggressori e aiutare gli aggrediti e di essere stato aggredito lui stesso, finendo in ospedale con varie ferite alla testa, alla bocca e alle braccia. Il giudice del tribunale distrettuale Stanley Chan ha però detto di ritenere che Lam fosse andato alla stazione «per provocare un ulteriore confronto emotivo [con gli uomini dal volto coperto] e alimentare le tensioni» per ottenere vantaggi politici. Lam sta già scontando una condanna a sei anni e nove mesi per sovversione, per via della sua partecipazione nelle proteste antigovernative del 2020.