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  • Mercoledì 11 dicembre 2024

La polizia ha perquisito l’ufficio del presidente sudcoreano

Yoon Suk-yeol è indagato per diversi reati, tra cui insurrezione e tradimento, legati all'imposizione della legge marziale una settimana fa

Televisori in un negozio mentre mostrano il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol che chiede scusa alla nazione per la legge marziale, il 7 dicembre (AP Photo/Ahn Young-joon)
Televisori in un negozio mentre mostrano il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol che chiede scusa alla nazione per la legge marziale, il 7 dicembre (AP Photo/Ahn Young-joon)
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Mercoledì in Corea del Sud la polizia ha perquisito l’ufficio del presidente Yoon Suk-yeol, accusato di una serie di reati legati al suo tentativo di imporre la legge marziale nel paese.

L’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap ha scritto che le forze dell’ordine stanno cercando di stabilire se con le sue azioni Yoon possa essere ritenuto colpevole di insurrezione (crimine per cui non vale l’immunità presidenziale e che può comportare la pena di morte in caso di condanna): l’indagine era stata aperta dal ministero della Giustizia dopo che martedì della scorsa settimana durante la notte Yoon aveva dichiarato la legge marziale, durata appena sei ore.

Al momento della perquisizione Yoon – che non parla in pubblico da sabato – non era presente. Nel frattempo lunedì gli è stato vietato di lasciare il paese finché è in corso l’indagine nei suoi confronti. Yoon aveva detto di aver dichiarato la legge marziale per sradicare presunte infiltrazioni della Corea del Nord, ma è stato chiaro fin da subito che le ragioni erano pretestuose e che voleva usare la legge marziale per sbarazzarsi dell’opposizione interna.

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Sabato mattina Yoon aveva evitato l’impeachment da parte del parlamento, e quindi il rischio di rimozione dall’incarico: la mozione di impeachment non aveva ottenuto la maggioranza richiesta perché quasi tutto il partito di Yoon, il Partito del Potere Popolare, conservatore, aveva boicottato il voto. Le opposizioni hanno fatto sapere che presenteranno una nuova mozione di impeachment.

Il ministro della Difesa Kim Yong-hyun si era assunto le responsabilità della dichiarazione della legge marziale e si era dimesso giovedì. È accusato di tradimento e domenica è stato arrestato per essere interrogato dalla polizia. Mercoledì in un’audizione in parlamento un rappresentante del ministero della Giustizia ha detto che l’ex ministro ha tentato il suicidio in carcere: sta bene e ora è sotto osservazione.

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Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 02 2327 2327 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
Puoi anche chiamare l’associazione Samaritans al numero 06 77208977, tutti i giorni dalle 13 alle 22.