Il comune di Venezia vuole togliere il vetro dal criticato ponte di Calatrava
I gradini sono troppo scivolosi e uno studio è stato incaricato di trovare un modo per rifarli in pietra
Dopo anni di polemiche il comune di Venezia ha affidato a uno studio privato il progetto di fattibilità per sostituire i 284 gradini in vetro del ponte della Costituzione, progettato dal celebre architetto Santiago Calatrava e inaugurato nel 2008. I gradini dovranno essere rifatti in pietra e la nuova passeggiata dovrà garantire una maggiore accessibilità anche alle persone con disabilità.
Il ponte della Costituzione, meglio noto a tutti come il “ponte di Calatrava”, è il più criticato di Venezia. È un arco liscio di acciaio e vetro che sorpassa il Canal Grande vicino alla stazione dei treni Santa Lucia, e si collega con piazzale Roma, dove arrivano autobus, tram e macchine. Fu inaugurato nel 2008 dopo anni di ritardi e continui aumenti di costi. Ma al di là delle spese e dei tempi, uno dei suoi grossi problemi è sempre stato il vetro, che ha reso necessari continui interventi per renderlo sicuro e utilizzabile.
Da come le persone ci camminano sopra si capisce subito se sono del posto oppure turisti. I veneziani tendono a passare sulla sottile striscia di pietra al centro, mentre gli stranieri calpestano il resto della superficie in vetro, peraltro danneggiata nel tempo da trolley e carretti usati per trasportare le valigie da una parte all’altra. Capita piuttosto di frequente, specie quando piove, che qualcuno scivoli, cada e poi chieda un risarcimento al comune. Quando poi le temperature scendono molto, i gradini di vetro tendono a ghiacciare e il transito sulle porzioni laterali del ponte deve essere interrotto per sicurezza.
Il ponte fu disegnato negli anni Novanta da Calatrava, che poi donò il progetto alla città di Venezia nel 1997, quando il sindaco era Massimo Cacciari. I lavori di costruzione iniziarono nel 2003: sarebbero dovuti finire un anno e mezzo dopo, ma proseguirono fino al 2008 e i costi aumentarono fino a 11,3 milioni di euro, dai 6,7 milioni di euro iniziali. Le polemiche si intensificarono nel 2013 quando venne installata un’ovovia per le persone con disabilità: costò 1,8 milioni di euro, ma era molto lenta e d’estate diventava insopportabilmente calda, così fu rimossa nel giro di poco tempo.
Della necessità di togliere i gradini in vetro si parla in realtà da tempo. L’idea del comune di sostituirli con la pietra è invece di tre anni fa. L’incarico è stato affidato allo studio H&A Associati, che dovrà occuparsi della progettazione e capire come impostare i lavori. Come spiega il Corriere del Veneto, dalla firma del contratto H&A Associati ha 90 giorni per redigere il progetto di fattibilità tecnico-economica, e poi altri 60 per quello esecutivo. Secondo il quotidiano locale La Nuova, i lavori potrebbero iniziare in primavera e durare dai quattro ai sei mesi. Il costo stimato dall’amministrazione comunale di Venezia, scrive sempre La Nuova, è di circa 1,4 milioni di euro, a cui aggiungere gli oltre 100mila euro dati a H&A Associati per l’incarico.
Non è ancora chiaro quale tipo di pietra sarà usato: dovrà deciderlo la Soprintendenza ai beni architettonici. Nel 2018 alcune lastre erano state sostituite con la trachite, ma non è detto che venga utilizzata di nuovo. Il requisito, dice la determina dell’area Lavori pubblici citata dal Corriere, è che il materiale garantisca un’«adeguata prestazione antisdrucciolo». L’intervento prevede anche la manutenzione delle parti in acciaio e lavori per migliorare l’accessibilità del ponte, per esempio con alcune rampe tra i gradini.
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