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  • Martedì 10 dicembre 2024

C’è un nuovo contratto ricchissimo nel baseball

Ancora più ricco di quello di Shohei Ohtani: i New York Mets hanno offerto a Juan Soto 765 milioni in 15 anni

Juan Soto, 26 anni, durante le ultime World Series, che ha giocato con i New York Yankees (Harry How/Getty Images)
Juan Soto, 26 anni, durante le ultime World Series, che ha giocato con i New York Yankees (Harry How/Getty Images)
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Secondo tutti i più autorevoli media sportivi statunitensi e il sito ufficiale della Major League Baseball (MLB), il giocatore di baseball della Repubblica Dominicana Juan Soto, 26 anni, sta per firmare un contratto da 765 milioni di dollari (circa 730 milioni di euro) per i prossimi quindici anni con i New York Mets. Soto viene considerato uno dei migliori battitori al mondo, oltretutto con margini di crescita ancora da capire, visto che ha solo 26 anni (in uno sport in cui si può giocare ad alti livelli anche fino a 35-40). La notizia è grossa perché passerà da una squadra di New York a un’altra, cioè dagli Yankees ai Mets (è free agent ora, quindi libero di accordarsi con la squadra che preferisce), ma soprattutto perché il suo contratto è ancor più ricco di quello da 700 milioni di dollari firmato la scorsa stagione dal giapponese Shohei Ohtani con i Los Angeles Dodgers, anche se quello di Ohtani durerà cinque anni in meno.

Soto e Ohtani si sono affrontati lo scorso ottobre nelle World Series, le finali dell’MLB, che sono state le più attese degli ultimi anni: hanno vinto i Dodgers per quattro partite a una. Soto giocava per i New York Yankees, la squadra più vincente di sempre e la più tifata tra quelle dell’MLB; la sua scelta di andare a giocare per i Mets, che tradizionalmente sono la seconda squadra di New York (hanno vinto 2 volte le World Series, nel 1969 e nel 1986; gli Yankees 27), testimonia le grandi ambizioni del nuovo proprietario dei Mets, il miliardario Steve Cohen, che comprò la squadra nel 2020 dopo aver fatto tanti soldi nella finanza e nei fondi di investimento.

Soto gioca di ruolo esterno, ha già vinto le World Series nel 2019 con i Washington Nationals e nell’ultima stagione fu determinante per la qualificazione degli Yankees alle World Series (mise a segno anche l’home run decisivo nella serie contro i Cleveland Guardians). La notizia del suo passaggio ai Mets è stata raccontata in modi molto enfatici dai principali media internazionali, sportivi e non: ESPN ha scritto che «trasforma il baseball»; secondo il Guardian «è un accordo che cambierà il baseball e gli equilibri di potere a New York»; Associated Press dice anche che dovrebbe essere «il più grande contratto nella storia degli sport di squadra».

Tutti gli home run di Juan Soto nella scorsa stagione

Il fatto che il suo contratto sarà complessivamente più ricco di quello di Ohtani è notevole per due motivi: intanto perché Ohtani viene ritenuto il giocatore più forte e influente dell’MLB, e colui il quale sta rendendo popolare il baseball fuori dagli Stati Uniti (non solo in Giappone); e poi perché, a differenza di quello di Ohtani con i Dodgers, l’accordo tra Soto e i Mets non prevederebbe un pagamento dilazionato. Per offrire tutti quei soldi a Ohtani senza contravvenire alla competitive balance tax, una sorta di limite ai soldi che le squadre possono spendere per i contratti, infatti, i Dodgers hanno usato un escamotage offrendo di pagare a Ohtani 2 milioni all’anno per i primi dieci anni, e poi 68 milioni all’anno per i successivi dieci, quando di fatto il contratto sportivo sarà già scaduto.

Soto invece dovrebbe guadagnare da subito i soldi previsti dall’accordo, quindi 51 milioni di dollari all’anno per i prossimi 15 anni, con ulteriori clausole e bonus che potrebbero portare il totale a superare gli 800 milioni di dollari. Per il momento i Mets rientrano nei limiti della balance tax, ma è facile ipotizzare che prima o poi li supereranno, rischiando di incorrere in limitazioni e penalità: prima ancora di ingaggiare Soto, la dirigenza aveva fatto sapere di aver fatto i calcoli tenendo conto di queste cose.

Nelle prime analisi uscite in questi giorni, commentatori ed esperti hanno definito in modo abbastanza unanime l’accordo come vantaggioso per i Mets sia dal punto di vista sportivo sia dal punto di vista economico, perché la presenza di Soto dovrebbe portare a evidenti miglioramenti nei risultati sul campo e in quelli commerciali. Non è detto che i Mets saranno competitivi da subito, anche se già quest’anno sono arrivati fino alla finale di National League (una specie di semifinale) contro i Dodgers, ma sicuramente l’ingaggio di Soto per i prossimi quindici anni è in un certo senso una dichiarazione di intenti.