La coppia di uomini bloccata in Argentina per aver fatto ricorso alla GPA è tornata in Italia

Il tribunale di Buenos Aires ha scelto di far prevalere l’interesse del minore, e affidare la bambina a loro

Manifestazione delle famiglie arcobaleno
(ANSA/FABIO FRUSTACI)
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La scorsa settimana è tornata in Italia la coppia di uomini italiani che era rimasta bloccata per circa 40 giorni in Argentina. Era stata fermata all’aeroporto di Buenos Aires poco prima di prendere un volo verso l’Europa insieme alla loro figlia, una bambina nata tramite gestazione per altri (GPA), e alla donna che l’aveva partorita. In Argentina la GPA, la pratica per cui una donna porta avanti una gravidanza per conto di altre persone, non è vietata ma nemmeno regolamentata.

La bambina è nata lo scorso 10 ottobre in una clinica privata di Buenos Aires. Per la legge argentina è figlia della donna che l’ha partorita, un’argentina di 28 anni, e di un’altra persona che ha dato il consenso a diventare genitore (indipendentemente da chi abbia fornito il gamete per la gravidanza).

La coppia italiana, la donna e la bambina erano state fermate in aeroporto perché in Argentina sul loro caso era stata aperta un’indagine penale: le autorità sospettavano che la donna fosse stata sfruttata, approfittando della sua condizione di difficoltà economica, dalla società che ha fatto da intermediaria tra lei e la coppia di uomini italiani per organizzare la gestazione per altri. Negli ultimi mesi in Argentina sono stati aperti diversi casi simili.

Secondo l’avvocato Maurizio Paniz, che ha assistito la coppia italiana, i due uomini si sono semplicemente trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato perché non c’erano le basi per aprire un’inchiesta.

Il caso è stato valutato da un giudice argentino che aveva due possibilità: portare la bambina in un istituto per orfani o lasciarla al genitore biologico e a quello intenzionale. Il giudice ha verificato l’assenza di procedimenti penali a carico dei due uomini e ha deciso di lasciare loro la bambina. Il giudice ha sentito anche la donna che ha partorito la bambina che ha confermato la correttezza del comportamento della coppia, e ha detto che non aveva intenzione di tenere la bambina. Paniz ha detto che si tratta del primo provvedimento in cui l’autorità argentina ha scelto di riconoscere il superiore interesse del minore in un caso di GPA.

Negli ultimi mesi in Italia si è parlato molto di gestazione per altri perché il governo ha deciso di dichiararla “reato universale”, cioè di renderla perseguibile penalmente anche quando viene fatta all’estero. La legge italiana, tuttavia, non è retroattiva per cui la coppia non rischia un processo in Italia (è entrata in vigore il 16 ottobre, mentre la bambina è nata il 10).

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