Il ministero dei Trasporti vuole evitare sanzioni per chi fa uso di cannabis terapeutica
Si sta studiando una deroga perché secondo il nuovo codice della strada chi viene trovato positivo rischia la sospensione della patente fino a tre anni
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato l’avvio di un confronto con il ministero dell’Interno e quello della Salute per evitare sanzioni nei confronti di automobilisti e automobiliste che fanno uso di cannabis terapeutica. Dal prossimo 14 dicembre, infatti, tutte le persone che fanno uso di sostanze stupefacenti anche giorni prima di mettersi alla guida rischiano la sospensione fino a tre anni della patente.
Finora il codice della strada prevedeva la sospensione della patente per chi viene trovato alla guida «in stato di alterazione psico-fisica». Significa che le persone devono essere sottoposte a un test preliminare per confermare l’assunzione e in seguito accompagnate in ospedale o in un ambulatorio per accertare lo stato di alterazione psico-fisica da un medico. In questo modo veniva preservato il principio per cui in Italia usare sostanze non è reato e veniva punita soltanto la guida in stato di alterazione, esattamente come accade per il consumo di alcol.
La riforma del codice della strada ha eliminato le parole “stato di alterazione psico-fisica” dalle regole e dalle sanzioni relative alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Di fatto, basterà un test positivo per la sospensione della patente.
Questa norma è stata molto contestata dalle associazioni antiproibizioniste perché in molti casi le tracce di sostanze stupefacenti rimangono nell’organismo giorni o settimane dopo l’assunzione. Il THC, il componente psicoattivo comunemente associato all’effetto stupefacente della marijuana, può rimanere nell’organismo in concentrazioni molto basse e comunque rilevabili per diverso tempo: dipende dalla dose assunta, dalla frequenza d’uso e dal metabolismo individuale. Nella saliva può essere rilevato fino a tre giorni dopo l’ultima assunzione, nel sangue fino a tre settimane, nell’urina fino a un mese, nel capello fino a tre mesi. Le forze dell’ordine usano prevalentemente test salivari, mentre gli altri tipi di test vengono eseguiti nella maggior parte dei casi in ospedali o ambulatori.
Il ministero ha scritto in una nota che questa modifica è stata pensata dopo un «ampio confronto» con le associazioni di categoria, senza però esplicitare quali. Secondo il ministero, inoltre, questa modifica è necessaria perché con le attuali regole era impossibile provare lo stato di alterazione psico-fisica.
Il confronto con il ministero della Salute e quello dell’Interno servirà a studiare eventuali deroghe per le persone che assumono cannabis a usi terapeutici, con regolare prescrizione dei medici. La non sanzionabilità, ha comunque scritto il ministero, sarà riservata solo ai pazienti per cui viene accertato che il trattamento farmacologico — per il principio attivo, la posologia, la durata temporale e le condizioni psico-fisiche generali del paziente — non pregiudichi l’idoneità alla guida.
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