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  • Giovedì 5 dicembre 2024

Per la siccità chiudono anche le scuole

È successo in cinque comuni dell'Irpinia, in Campania, e prima ancora in Sicilia 

(ANSA/IGOR PETYX)
(ANSA/IGOR PETYX)
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In cinque comuni della provincia di Avellino, in Campania, i sindaci hanno ordinato la chiusura temporanea di tutte le scuole per via della siccità: nella zona è in corso da mesi una grave crisi idrica dovuta alle pessime condizioni delle tubature pubbliche, a cui di recente si è aggiunta anche la mancanza di piogge. Non è la prima volta che chiudono scuole per via della carenza d’acqua: è successo recentemente anche in diversi comuni della Sicilia, la regione italiana finora più colpita da questo problema.

I cinque comuni in cui sono state ordinate le chiusure di tutte le scuole sono Flumeri, Gesualdo, Sturno, Taurasi e Villamaina. In tutti questi comuni, che hanno una popolazione complessiva di oltre 11mila persone, i sindaci hanno preso questa decisione dopo ore in cui non usciva acqua dai rubinetti o usciva in maniera ridotta. Vito Di Leo, sindaco di Sturno, ha detto che le sorgenti d’acqua sono secche per via della scarsità delle piogge e che questo ha ulteriormente aggravato quello che ha definito «l’annoso dramma idrico» dell’Irpinia, la regione della Campania in cui si trova la provincia di Avellino.

La mancanza di piogge, e quindi di acqua, porta a una progressiva riduzione dei corsi d’acqua, e quindi ad acquedotti comunali che pompano sempre meno acqua, perché la disponibilità cala. È esattamente quello che sta succedendo in diversi corsi d’acqua dell’Irpinia, secondo le varie rilevazioni effettuate sui livelli dell’acqua nelle ultime settimane.

Già negli scorsi mesi era successo che decine di comuni restassero periodicamente senza acqua corrente: finora il problema era stato attribuito ai continui guasti nella rete idrica locale, soprattutto nell’impianto di Castelfranci, piccolo comune a est di Avellino dalla cui condotta idrica dipendono una trentina di comuni. L’impianto ha spesso perdite ed è quello in condizioni più critiche, ma non è l’unico ad avere problemi.

Nella zona è nato anche un comitato di cittadini, “Uniamoci per l’acqua”, che chiede da tempo investimenti nazionali ed europei per riparare le reti idriche e ridurre così le continue interruzioni. Comitati e associazioni chiedono da tempo anche interventi per contrastare le conseguenze della siccità: secondo il distaccamento locale della onlus Cittadinanzattiva, in Irpinia la siccità ha raggiunto un livello ancora più grave rispetto alle ultime crisi avvenute nel 2012 e nel 2017.

Cittadinanzattiva chiede per questo che anche in Campania venga dichiarato lo stato di emergenza, come successo in Basilicata, in modo da snellire i passaggi burocratici e consentire interventi e finanziamenti immediati. Oltre alla chiusura di strutture pubbliche che forniscono servizi essenziali, la mancanza d’acqua porta a razionamenti dell’acqua potabile e a riduzioni drastiche della produzione agricola e dell’allevamento.

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