Il successo delle carte dei Pokémon è stato trasferito su un videogioco

Per sfruttare ulteriormente un fenomeno che ha assunto dimensioni enormi ora c'è un'app che replica sullo smartphone l'esperienza di aprire le bustine

(Pokémon Trading Card Game Pocket)
(Pokémon Trading Card Game Pocket)
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Mentre tutta una parte del mondo non vi prestava attenzione, il settore delle carte da gioco collezionabili è arrivato secondo alcune stime a valere più di 20 miliardi di dollari. Dei molti tipi in circolazione, nessun marchio oggi vale come quello dei Pokémon, grazie all’enorme ritorno di popolarità che hanno avuto negli ultimi anni, alimentato da centinaia di influencer e streamer che ogni giorno pubblicano ore e ore di contenuti dedicati su piattaforme come Twitch e YouTube, per aprire in diretta le bustine e mostrare le carte più rare che hanno trovato sul mercato secondario.

Ora la società che possiede il marchio dei Pokémon ha trovato un altro modo per sfruttare questo fenomeno gigantesco: Pokémon Trading Card Game Pocket, un videogioco per smartphone uscito il mese scorso e che ha già fruttato più soldi di quelli che all’epoca aveva prodotto Pokémon Go, il videogioco basato sulla realtà virtuale in cui bisognava catturare i mostriciattoli camminando nel mondo reale, e che nell’estate del 2016 era stato un fenomeno visibile per le strade di qualsiasi città italiana.

Pokémon Trading Card Game Pocket replica in larga parte le dinamiche del gioco di carte dei Pokémon tradizionale: permette agli utenti di aprire bustine virtuali che contengono cinque carte digitali, e quindi a collezionarle man mano. Le carte digitali servono poi a creare un mazzo da usare in “battaglia” contro gli altri giocatori, che possono essere utenti casuali estratti a sorte tra quelli che sono online in giro per il mondo in quel momento o amici che si conoscono nella vita reale, scambiandosi un codice.

Rispetto al gioco originale – e al videogioco per Game Boy Color a esso ispirato – le meccaniche di gioco sono un po’ semplificate e alcuni meccanismi sono stati automatizzati in modo da dare maggior risalto al fattore del collezionismo, piuttosto che a quello delle sfide tra utenti. Ma anche per andare incontro ai nuovi giocatori che non conoscono ancora molto bene le dinamiche delle battaglie tra giocatori, dato che il gioco di carte dei Pokémon è considerato in realtà di una certa complessità.

– Leggi anche: Ma i Pokémon, cosa sono?

Al momento in Pokémon Trading Card Game Pocket è possibile collezionare 250 carte base, a cui si aggiungono delle versioni speciali di vari tipi: alcune hanno soltanto delle illustrazioni più belle o luccicanti, altre hanno dei punti extra che aiutano a vincere le sfide contro gli altri utenti. Le più rare sono le “carte immersive”, che non mostrano solo l’immagine del Pokémon rappresentato ma lo inseriscono in una scena in movimento: per esempio, la carta immersiva dedicata a Pikachu lo vede muoversi tranquillamente in una radura, circondato di altri mostriciattoli.

L’animazione che accompagna l’apertura delle carte viene descritta da molti utenti come particolarmente coinvolgente: le cinque carte vengono mostrate una dopo l’altra, il che replica un po’ l’esperienza di aprire una bustina nella vita reale, attorno alla quale negli ultimi anni si è costruita tutta una ritualità, alimentata dai molti streamer che parlano di carte dei Pokémon sui social network.

Altre carte si possono ottenere partecipando a specifici eventi che si tengono in giorni precisi. Chi ne vuole di più, o non vuole aspettare le 24 ore necessarie per avere due buste nuove da aprire, può comprare un “pack mensile” che permette di ottenere tre buste al giorno invece di due, oppure delle “clessidre” che riducono i tempi di attesa tra l’apertura di una busta e l’altra. È con questi piccoli acquisti all’interno del gioco, per il resto gratuito, che The Pokémon Company sta facendo gran parte dei soldi ottenuti da quest’app.

«Pokémon TCG Pocket segue il modello standard dei giochi per smartphone gratuiti: inonda i giocatori di ricompense nei primi giorni, ma queste ricompense si esauriscono presto, e spendere soldi veri è l’unico vero modo per rivivere quel brivido iniziale», si legge su IGN. Chi non vuole spendere soldi, comunque, può avanzare nel gioco completando obiettivi di vario tipo in cambio di clessidre. Secondo i calcoli degli appassionati, per collezionare senza spendere un soldo tutte le carte al momento disponibili – a cui se ne aggiungeranno probabilmente molte altre nel tempo – ci vogliono circa due anni. E ci sono comunque delle carte che si possono ottenere soltanto pagando un abbonamento mensile.

Gli utenti, per ora, sembrano apprezzare comunque molto l’esperienza di gioco. Alcuni sono fan del marchio Pokémon da tempo, conoscono bene anche il gioco di carte collezionabili tradizionale e vogliono semplicemente dedicare un altro po’ di tempo alla loro passione; altri si stanno avvicinando ora a questo mondo. Il gioco è accessibile a persone di tutte le età, e va a toccare un gusto per il collezionismo che molti hanno riscoperto dopo la pandemia. E aiuta anche il fatto che, per quanto sia richiesta un po’ di strategia per costruire il proprio mazzo in modo da massimizzare le chance di vittoria in combattimento, gran parte del successo nel gioco sia dovuto alla pura fortuna.

«Il fascino di Pocket sta nel prendere una parte dell’esperienza di essere fan negli anni Novanta e mettertelo nel palmo della mano», ha scritto Wired. «Pokémon Go voleva che tu andassi in giro a catturare i tuoi piccoli mostri; Pocket vuole replicare la sensazione di andare in fumetteria, aprire una busta e trovare una carta rara. E proprio come succedeva durante quelle spedizioni al negozio, le tue possibilità di ottenere qualcosa di interessante possono dipendere da quanto spendi».

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