Coca-Cola riciclerà molto meno di quanto aveva promesso
Ha rivisto al ribasso gli obiettivi per diminuire il proprio impatto ambientale entro il 2030, tra molte critiche
Coca-Cola ha rivisto al ribasso gli obiettivi che si era data per ridurre il proprio impatto ambientale. Finora, per esempio, si era impegnata a realizzare le proprie confezioni e imballaggi con il 50 per cento di materiale riciclato entro il 2030. Il nuovo obiettivo parla di una percentuale fra il 35 e il 40 per cento, peraltro entro il 2035. Le modifiche agli obiettivi sono state parecchio criticate da varie associazioni ambientaliste.
Quello sul materiale riciclato nei propri imballaggi non è stato l’unico obiettivo rivisto al ribasso. In precedenza l’azienda aveva annunciato di voler «raccogliere e riciclare» entro il 2030 l’equivalente di tutte le bottiglie e le lattine messe in circolazione. Ora invece punta a «garantire la raccolta» tra il 70 e il 75 per cento delle bottiglie e lattine, senza indicare entro quando. Ha modificato anche gli obiettivi relativi all’emissione di gas inquinanti: in passato si era impegnata a ridurre le emissioni del 25 per cento entro il 2030, sulla base dei livelli del 2015. Ora dice di volerle ridurre entro il 2035 a partire dai livelli del 2019, senza specificare quanto.
Nel 2022, inoltre, Coca-Cola si era impegnata a vendere il 25 per cento delle sue bibite in contenitori riciclati o riutilizzabili entro il 2030. Come notato da diversi giornali internazionali nelle ultime settimane l’azienda ha rimosso dal proprio sito la pagina in cui annunciava questo impegno.
«Avevano una soluzione reale, e hanno fatto marcia indietro», ha detto per esempio Matt Littlejohn, vicepresidente di Oceana, un’ong che si occupa di temi ambientali. Littlejohn ha definito i nuovi obiettivi «poco lungimiranti» e «irresponsabili». In un comunicato stampa l’azienda ha detto che i cambiamenti sono «basati sulle informazioni raccolte in decenni di lavoro negli ambiti della sostenibilità, su valutazioni periodiche dei progressi e sull’individuazione delle sfide».
Secondo documenti interni dell’azienda, citati dal Financial Times, nel 2023 Coca-Cola ha prodotto 137 miliardi di bottiglie di plastica e 74 miliardi di lattine e contenitori in alluminio.
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Sempre questa settimana, quasi in contemporanea all’annuncio dei nuovi obiettivi di Coca-Cola, sono falliti i negoziati per l’approvazione del primo trattato internazionale dell’ONU volto a ridurre l’inquinamento causato dalla plastica: i paesi coinvolti non si sono messi d’accordo, e il confronto riprenderà il prossimo anno su basi non molto solide. I problemi principali sono stati causati dall’opposizione dei paesi che producono grandi quantità di petrolio (la materia prima principale per produrre la plastica), tra cui principalmente l’Arabia Saudita.