Una normale famiglia americana
«Jim Bob Duggar e sua moglie Michelle Ruark (coniugata Duggar) sono originari dell’Arkansas, dove si sono sposati nel 1984. Il loro primo figlio Joshua, detto Josh, è venuto al mondo nel 1988. Poi c’è stata una coppia di gemelli, Jana e John David, nel 1990. Poi Jill nel 1991, Jessa nel 1992, Jinger nel 1993, Joseph nel 1995, Josiah nel 1996, Joy-Anna nel 1997, i gemelli Jedidiah e Jeremiah nel 1998, Jason nel 2000, James nel 2001, Justin nel 2002, Jackson nel 2004, Johannah nel 2005, Jennifer nel 2007, Jordyn-Grace nel 2008 e Josie nel 2009. Per un totale di 19 figli biologici. Sono la famiglia più celebre nel panorama del fondamentalismo cristiano statunitense. La loro notorietà ha contribuito a rendere pop un’ideologia che ha molti lati oscuri».
Ogni mattina controllo un subreddit, senza mai lasciare né commenti né upvote o downvote; si tratta di r/DuggarsSnark, un nome che sembra un po’ uno scioglilingua. “Snark” indica l’atto di “schernire” qualcosa o qualcuno, che in questo caso è una specifica entità, forse la più celebre nel panorama del fondamentalismo cristiano statunitense: la famiglia Duggar.
Se vi state chiedendo come sia finita a frequentare una community che tratta un tema così peculiare, la colpa è di YouTube. Nel 2018, infatti, l’algoritmo mi propose un video intitolato 6 Things Every Christian Girl Needs to Know Before Getting Married (“6 cose che ogni ragazza cristiana deve sapere prima di sposarsi”), del canale statunitense Girl Defined. Ho una teoria sul perché un video di quel tipo sia stato raccomandato a una persona così distante dal suo target, e questa teoria parte dall’Italia. Quello stesso anno, infatti, alle elezioni politiche italiane del 4 marzo si presentò un partito “di ispirazione cristiana”, il Popolo della Famiglia, fondato nel 2016 dall’ex deputato Mario Adinolfi. Ottenne solo lo 0,67 per cento dei voti, corrispondente a 219.633 preferenze.
Il partito e le persone a esso legate mi incuriosirono perché, consultando i risultati elettorali del mio comune, un paese della Bassa padana dai contorni spesso confusi dalla nebbia che nel 2018 contava poco più di 5mila elettori, vidi che il PdF era stato il meno votato in assoluto. Iniziai così a scoprire via via sempre di più sulle proposte e idee (no all’aborto, alle “adozioni gay, i matrimoni egualitari, al gender nelle scuole, alla liberalizzazione di qualsiasi droga, all’eutanasia”) del partito e dei suoi sostenitori, entrando in contatto con un mondo che non conoscevo.
La mia teoria è che, siccome per le mie ricerche usavo anche YouTube, a un certo punto l’algoritmo abbia fatto un salto al di là dell’oceano per presentarmi la versione “2.0” di quello a cui mi stavo appassionando in Italia. Ma se il fondamentalismo cristiano negli Stati Uniti è diventato tanto mainstream da arrivare fino a me, la responsabilità è in gran parte della famiglia di cui si parla nel subreddit r/DuggarsSnark, i Duggar, la cui notorietà ha contribuito a rendere pop un’ideologia che ha molti lati oscuri.
La fama dei Duggar ebbe inizio nel 2002. In quell’anno: il membro della Camera dei Rappresentanti dell’Arkansas Jim Bob Duggar si candidò alle primarie del partito Repubblicano per un posto nel Senato degli Stati Uniti. Sempre nel 2002, una foto della famiglia Duggar comparve nell’edizione cartacea del New York Times in un articolo che annunciava la sfida tra Duggar e il suo avversario Tim Hutchinson – poi vinta da quest’ultimo. Nonostante la sconfitta, quella foto avrebbe cambiato il destino dei Duggar, trasformandoli di lì a pochi anni in un fenomeno mediatico.
Partiamo dall’inizio. Jim Bob Duggar e sua moglie Michelle Ruark (coniugata Duggar) sono originari dello stato dell’Arkansas, dove sono nati rispettivamente nel 1965 e nel 1966, e si sono sposati nel 1984. Il loro primo figlio Joshua, detto Josh, è venuto al mondo nel 1988. Poi c’è stata una coppia di gemelli, Jana e John David, nel 1990. Poi Jill nel 1991, Jessa nel 1992, Jinger nel 1993, Joseph nel 1995, Josiah nel 1996, Joy-Anna nel 1997, i gemelli Jedidiah e Jeremiah nel 1998, Jason nel 2000, James nel 2001, Justin nel 2002, Jackson nel 2004, Johannah nel 2005, Jennifer nel 2007, Jordyn-Grace nel 2008 e Josie nel 2009. Per un totale di 19 figli biologici. All’epoca della foto comparsa sul New York Times, i coniugi Duggar avevano ancora “solo” 13 figli (con il 14esimo in arrivo), ma tanto bastò perché quell’immagine che li ritraeva insieme a 10 di loro spingesse la fu rivista Parents a contattarli. L’articolo sui Duggar intitolato Count Our Blessings (letteralmente “Conta le nostre benedizioni”) attirò l’attenzione del fu canale televisivo Discovery Health, che propose a Jim Bob e Michelle di realizzare un documentario di un’ora sulla loro famiglia.
A questo documentario, uscito nel 2004 con il titolo 14 Children and Pregnant Again! (“14 figli e di nuovo incinta!”), sono seguiti altri quattro speciali: Raising 16 Children (“Crescere 16 figli”), 16 Children And Moving In (“Trasferirsi con 16 figli”), On The Road With 16 Children (“In viaggio con 16 figli”) e Duggars’ Big Family Album (“Il grande album di famiglia dei Duggar”). Visto il successo di questi documentari, la rete TLC, di proprietà di Discovery, nel 2008 lanciò un reality show interamente dedicato alla famiglia Duggar: 17 Kids and Counting (“17 figli e in aumento“), poi rinominato 18 Kids and Counting e 19 Kids and Counting. Prima di accettare di diventare protagonisti di questi programmi, però, Jim Bob e Michelle posero una condizione a TLC: mettere in risalto sul canale l’importanza della fede cristiana per la famiglia.
I Duggar facevano infatti parte di un’organizzazione cristiana fondamentalista molto controversa oggi chiamata IBLP – Institute in Basic Life Principles (“Istituto dei principi di vita basilari”), fondata nel 1961 da Bill Gothard che ne rimase a capo fino al 2014, quando fu rimosso a seguito di numerose accuse di molestie sessuali. L’IBLP esiste ancora, si fonda sull’interpretazione letterale delle Sacre Scritture e ritiene che la Bibbia debba essere la base pratica per ogni azione dell’essere umano. Partendo da qui, i precetti dell’IBLP si estendono a ogni area della vita delle persone: dal rifiuto categorico di qualsiasi metodo contraccettivo e di pianificazione familiare ai precetti su quando una coppia sposata debba astenersi dall’avere rapporti sessuali; dall’imposizione per i genitori di istruire i figli a casa al contrasto all’ascolto di musica rock; da indicazioni su come vestirsi e portare i capelli al divieto per i figli maschi di cambiare il pannolino alle figlie femmine perché potrebbe portare a “immoralità”.
Questo approccio alla fede e alla vita, fatto più che altro di divieti e osservabile nell’insieme di credenze che la famiglia Duggar ha portato fino al grande pubblico, spesso diventa un modo per giustificare abusi, misoginia e sessismo. Fra i principi fondamentali dell’IBLP c’è infatti il concetto di autorità, che prevede, fra le altre cose, che le mogli si sottomettano ai mariti in quanto «aiutanti create in modo perfetto per andare incontro ai loro bisogni». Un’impostazione che ha reso l’IBLP oggetto di critiche e accuse da ex membri e osservatori esterni. Il documentario del 2023 Shiny Happy People – Duggar Family Secrets (tradotto in italiano come L’immagine della felicità – I segreti della famiglia Duggar) denuncia quello che sistematicamente avviene all’interno dell’IBLP attraverso le testimonianze di ex membri dell’organizzazione.
Anche le bambine e i bambini cresciuti nell’IBLP sono spesso vittime delle sue imposizioni, anche perché soffrono per la mancanza di una scolarizzazione appropriata. Come abbiamo visto, l’IBLP impone ai genitori di educare i figli a casa, fornendo un curriculum scolastico che fino al 2021 era gestito da un’organizzazione secondaria chiamata ATI – Advanced Training Institute. Anche se oggi l’ATI ufficialmente non esiste più, il curriculum scolastico che forniva ai genitori esiste ancora, e si basa su una serie di cosiddetti wisdom booklets (“opuscoli della saggezza”).
L’insieme dei wisdom booklets è un’analisi del “discorso della montagna“, un sermone di Gesù contenuto nel Vangelo di Matteo; ogni singolo opuscolo parte da una sezione del discorso della montagna per fornire «istruzioni pratiche in linguistica, storia, scienza, legge e medicina». L’intera istruzione dei bambini che crescono all’interno dell’IBLP è quindi basata su un singolo contenuto biblico, da cui vengono tratti presunti insegnamenti che sono in realtà un insieme di informazioni e dati falsi e faziosi, incompleti e intrisi di misoginia e sessismo.
Il wisdom booklet numero 24, per esempio, insegna che le infezioni sessualmente trasmissibili sono una conseguenza dell’«immoralità sessuale»; il numero 44 mette in discussione l’efficacia del parto in ospedale (secondo l’IBLP ogni donna dovrebbe partorire in casa) per vari motivi fra cui «la mancanza di modestia alla presenza di un team medico prevalentemente maschile»; il numero 15 chiede al lettore (che, ricordiamolo, è un bambino o una bambina in età scolare) di identificare le eye traps, ovvero le «trappole per gli occhi», in un disegno in cui sono ritratte alcune donne vestite in diversi modi. In altre parole si addestra a cercare la mancanza di “modestia” nel vestire.
Il reality show 19 Kids and Counting ha permesso ai Duggar di portare sullo schermo di milioni di americani una versione edulcorata di questo modo di vivere e degli abusi che incoraggia, fornendo una ribalta a un sottobosco ideologico che fino ad allora era rimasto sommerso. Il programma, andato in onda dal 2008 al 2015, è stato fra i più popolari di TLC, con un posto fisso nella classifica Nielsen dei programmi via cavo più visti.
La popolarizzazione delle abitudini e dello stile di vita della famiglia Duggar ha facilitato, cioè, anche una normalizzazione di punti di vista reazionari in materia di libertà e diritti civili – in altre parole, la diffusione di pratiche che tendono a spostare la società verso destra. Negli Stati Uniti questo spostamento coincide con la rielezione a presidente di Donald Trump, molto sostenuto da organizzazioni cristiane, che già durante il suo primo mandato aveva scelto tre nuovi membri conservatori della Corte suprema, favorendo il rovesciamento della sentenza Roe v. Wade del 1973 , che tutelava l’interruzione volontaria di gravidanza a livello federale, come richiesto da gruppi tradizionalisti cristiani quali il Family Research Council, Turning Point USA, la Christian Coalition of America e la Heritage Foundation (quella di Project 2025). Il risultato è un progressivo spostamento a destra dell’intero paese, come dimostra anche la recente approvazione della legge che impone di esporre i Dieci comandamenti nelle scuole di ogni grado dello stato della Louisiana.
L’innalzamento di Trump a campione dei valori cristiani – è da segnalare la canzone della cantante Natasha Owens intitolata “The Chosen One” (“il prescelto”) – è per molti versi paradossale. David French sul New York Times si è chiesto: «Come può ambientarsi efficacemente fra i fondamentalisti cristiani una star da reality show non religiosa, divorziata due volte, promiscua? Non ha senso finché non si realizza che la vera distinzione fra il fondamentalismo e la fede mainstream non sta in ciò che i fondamentalisti credono, ma in come lo credono», ovvero «Il fondamentalismo è molto più una psicologia che una teologia». French identifica poi tre tratti chiave che ogni fondamentalista possiede. Si tratta di: certezza incrollabile che la propria visione del mondo sia l’unica corretta; ferocia nei tentativi di implementare questa visione; solidarietà che si attua solo nei confronti di chi si percepisce come simile. Con la sua sicurezza, ferocia e con il suo pretendere lealtà da parte di chi condivide la sua missione, Donald Trump è una figura culturalmente familiare per molti fondamentalisti cristiani. La determinazione, insomma, conta molto più della bontà. Nel 2016 Robert Jeffress, pastore della megachiesa evangelica First Baptist Dallas, aveva detto: «Francamente, voglio il più cattivo, il più duro figlio d’un cane che posso trovare».
Ritornando alla famiglia Duggar, la produzione di 19 Kids and Counting si è interrotta nel 2015 per un motivo preciso: il figlio maggiore, Josh, all’epoca già sposato e in attesa del quarto figlio (e figura di spicco nel Family Research Council), fu protagonista di due scandali. Il primo, scoppiato a maggio del 2015, rivelò che Josh, da minorenne, aveva molestato sessualmente almeno cinque ragazze, anche loro minorenni, di cui quattro sue sorelle; il tutto era stato insabbiato da Jim Bob e Michelle, che non avevano fatto altro che spedire Josh in una struttura IBLP per “ragazzi problematici” per un breve periodo. Poi, a luglio 2015, il nome di Josh era comparso in una lista di utenti di Ashley Madison, il celebre sito di incontri per persone sposate che vogliono tradire il coniuge, pubblicata in seguito a un hackeraggio del database della compagnia. Questo secondo scandalo portò TLC a cancellare 19 Kids and Counting, lanciando però a dicembre 2015 uno spin-off del reality show, intitolato Counting On, che seguiva le vite dei figli più grandi dopo gli scandali, senza più Jim Bob, Michelle e Josh. Ma nemmeno Counting On va più in onda; è stato cancellato nel 2021 in seguito all’arresto di Josh per possesso di materiale pedopornografico, accusa per la quale venne poi condannato a 12 anni di carcere.