Ora il presidente sudcoreano rischia l’impeachment
Dopo la legge marziale durata meno di sei ore, le opposizioni hanno presentato una mozione per rimuovere Yoon Suk-yeol
Dopo l’imposizione della legge marziale, durata meno di sei ore, il presidente della Corea del Sud Yoon Suk-yeol sta subendo enormi critiche in tutto il paese, con grandi manifestazioni popolari e con i politici di opposizione che hanno depositato in parlamento una mozione per metterlo sotto impeachment e rimuoverlo dal suo incarico. Ora il presidente del parlamento deve programmare una seduta per discutere la mozione, che si dovrà svolgere entro 72 ore.
Nel frattempo hanno offerto le proprie dimissioni diversi membri dello staff di governo di Yoon, tra cui il capo di gabinetto Chung Jin-suk e il consigliere per la sicurezza nazionale Shin Won-sik, e soprattutto il ministro della Difesa Kim Yong-hyun, che in un comunicato ha chiesto scusa ai cittadini sudcoreani e ha detto di volersi assumere la piena responsabilità della legge marziale. Il presidente Yoon per ora non ha rilasciato nuovi commenti.
Yoon, che è del Partito del Potere Popolare (conservatore), aveva dichiarato la misura nella tarda serata di martedì, quando in Italia era pomeriggio. Da subito c’erano state proteste nel paese, sia dei cittadini che dei parlamentari, e intorno alle 4:30 locali di mercoledì mattina (le 20:30 italiane di martedì) Yoon ha annunciato la revoca delle legge marziale, dopo che il parlamento, controllato dalle opposizioni, aveva votato con 190 voti a favore e nessun contrario per annullare la misura.
Ora il futuro di Yoon Suk-yeol è molto incerto, ed è possibile che venga messo sotto impeachment per il suo tentativo di svolta autoritaria. Il procedimento di impeachment, cioè la messa sotto accusa del presidente, è possibile con i voti di più di due terzi del parlamento (composto da 300 membri): servono cioè 201 voti.
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Le opposizioni hanno 192 parlamentari, ma è possibile che in un voto si uniscano a loro anche alcuni parlamentari del partito di Yoon. Martedì sera infatti diversi esponenti del Partito del Potere Popolare hanno detto di non essere stati informati dal presidente della sua intenzione di imporre la legge marziale, e di essere contrari a questa decisione.
Una volta approvato l’impeachment dal parlamento, si terrebbe un’udienza davanti alla Corte costituzionale, che potrebbe rimuovere il presidente con 6 voti su 9 dei membri. Non sarebbe peraltro il primo impeachment di un presidente nella storia recente del paese: nel 2016 era successo alla presidente Park Geun-hye, coinvolta in un grosso scandalo, che fu rimossa dal suo incarico un anno dopo, e prima ancora nel 2004 era toccato al presidente Roh Moo-hyun, per cui però la Corte costituzionale non convalidò la rimozione.
È anche possibile che Yoon decida di dimettersi prima di essere messo sotto accusa, come chiesto da molti parlamentari di opposizione e da tanti cittadini che hanno manifestato nella notte. Il Partito Democratico, la principale forza di opposizione, ne ha chiesto esplicitamente le dimissioni accusandolo di aver violato la Costituzione con l’imposizione della legge marziale. Anche il presidente del Partito del Potere Popolare di Yoon, l’ex ministro Han Dong-hoon, ha detto che il presidente dovrà spiegare la «tragica decisione» di attivare la legge marziale e ha chiesto che il ministro della Difesa venga rimosso.